Verso il 22 aprile: Basso Molise territorio determinante per l'esito delle regionali
TERMOLI. Mai come stavolta il Basso Molise sarà l’ago della bilancia per determinare le sorti delle elezioni regionali del 22 aprile.
I tre comprensori in cui viene diviso il Molise, tra provincia di Isernia, Molise centrale col capoluogo e l’ultimo avamposto tra Trigno e Biferno, fino ad arrivare alla costa adriatica, dovrebbero rispondere in modo omogeneo secondo quelle che sono le indicazioni emerse alle urne lo scorso 4 marzo, ma il traino dei candidati locali, seppur concorrenti in un rivoluzionario collegio unico, potrebbero determinare esiti differenti.
Per questo, secondo alcune indicazioni e indiscrezioni che abbiamo captato negli umori di schieramenti e degli stessi candidati, finanche in osservatori esterni, il fattore decisivo sarà la risposta degli elettori in Basso Molise.
Nella provincia di Isernia, infatti, il centrodestra verrebbe accreditato di un leggero vantaggio nei confronti del Movimento 5 Stelle; parti invertite nel campobassano, con questi due territori che andrebbero a compensarsi, insomma, col centrosinistra che pare in posizioni di rincalzo in tutte e due le zone che insistono attorno ai capoluoghi di provincia. Difficile ipotizzare un exploit di CasaPound Molise, che comunque ha il compito di rappresentare la destra più dura.
Ma è qui in Basso Molise che il centrodestra stavolta potrebbe pagare lo scotto di liste non così radicate sul territorio costiero, non sono più le truppe d’assalto delle ultime volte, quelle che si mettevano al servizio di candidati Governatori di Isernia e Campobasso e mai come in questa tornata viene percepito con lontananza lo scontro politico. Ormai da 24 anni – l’ultimo fu Giovanni Di Giandomenico – Termoli non esprime più un vertice regionale e quanto tentato da Michele Marone fino alla vigilia della presentazione delle liste andava in questa direzione.
Non tanti si sono voluti sacrificare per una battaglia che comunque vedeva scelte verticistiche operate altrove e il sintomo di questo umore è stato anche il verbo con cui un candidato in pectore come Antonio Di Brino ha rottamato le scelte del centrodestra nella conferenza della scorsa settimana.