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Trento, nell'inchiesta sui pedofili nel web spuntano riferimenti a Yara

Trovato nel computer di uno degli arrestati un dossier di 40 pagine con le fotografie della ragazzina di Brembate uccisa nel 2011

Trento, nell'inchiesta sui pedofili nel web spuntano riferimenti a Yara - foto 1
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Nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Trento, denominata "Black Shadow", che ha svelato una lunga catena di presunti pedofili nascosti nel web, ci sarebbero anche riferimenti a Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate uccisa nel 2011.

Gli investigatori hanno trovato sul computer di uno dei 10 arrestati una sorta di dossier di circa 40 pagine su Yara, con fotografie accompagnate da preghiere blasfeme e filastrocche.

L'uomo che aveva le immagini di Yara ha 53 anni, è di Rimini, ed è tra gli arrestati nell'inchiesta che ha svelato una lunga catena di presunti pedofili che si nascondeva nel web, scambiandosi immagini e comunicando grazie a programmi di messaggistica istantanea.

Le indagini sono partite con l'arresto di un uomo di 38 anni residente in val Pusteria, in Alto Adige, fermato nel febbraio 2016. L'uomo era stato trovato in possesso di 4 terabyte di materiale digitale (sia immagini che video), contenente esibizioni pornografiche di minorenni, di età compresa tra i 3 ed i 12 anni. Le dichiarazioni rese dall'arrestato, che ha detto di aver scaricato i file dalla navigazione internet da soggetti dei quali non era in grado di indicare generalità o ulteriori elementi utili alla loro identificazione, hanno insospettito gli investigatori informatici della polizia, i quali hanno individuato tra le prove digitali un utilizzo massiccio dell'applicazione Voip, oltre ad una rubrica composta da numerose decine di contatti.