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Como, Renzi condanna il blitz dei naziskin: provocazioni fascistoidi | Salvini e Meloni non ci stanno

Allʼindomani dellʼirruzione del gruppo di skinheads nel centro pro migranti impazza la polemica politica. Il leader del Pd prende le distanze, con lui anche la Boldrini: "Episodi da non sottovalutare"

Como, Renzi condanna il blitz dei naziskin: provocazioni fascistoidi | Salvini e Meloni non ci stanno - foto 1
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"Qualsiasi gesto di violenza va condannato senza se e senza ma.

Intimidazioni e provocazioni di segno fascistoide vanno respinti non solo dalla sinistra ma da tutta la comunità politica nazionale, senza eccezione alcuna. Su questi temi non si scherza". Il giorno dopo l'irruzione degli skinheads nel centro pro migranti di Como impazza la polemica politica. Così prende le distanze, in maniera inequivocabile, Matteo Renzi su Twitter. Posizione subito contestata da Matteo Salvini: "Il problema dell'Italia è solo Renzi, non i presunti fascisti".

Lui, "si occupa di fake news e del ritorno del fascismo che non esiste". "Certo che entrare in casa di altri non invitati non è elegante - continua il leader della Lega - ma il tema dell'invasione dei migranti sottolineato dai skinheads è evidente".

Stessa posizione condivisa da Giorgia Meloni che non vuole parlare di violenza in merito all'accaduto: "Secondo me quello è un atto di intimidazione e per me l'intimidazione è inaccettabile - dice la leader di Fratelli d'Italia - ma trovo abbastanza ridicolo l'appello di Renzi, perché la violenza non è oggettivamente quello che ieri si è visto a Como". Di opposte vedute Laura Boldrini che, invece, come il leader del Pd, invita alla riflessione: " Iniziative come il blitz naziskin non possono essere sottovalutate - dice la presidente della Camera - Ho apprezzato la saggezza degli operatori di questo centro che non hanno reagito, però a me è sembrato che la lettura del comunicato sia talmente delirante, di una tracotanza tale che tutto questo non può essere ignorato".

Quattro skinheads denunciati per violenza privata - Sono quattro, per ora, gli appartenenti al Veneto Fronte Skinheads denunciati per violenza privata per l'irruzione nel centro pro migranti. Si tratta dei quattro già identificati nel video girato dai partecipanti alla riunione, mentre è in corso l'identificazione di altre nove "teste rasate".