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Pd, Minniti: "Dobbiamo prendere l'impegno solenne di approvare lo ius soli entro questa legislatura"

"Non è una legge sullʼimmigrazione ma sullʼintegrazione. Sono due cose radicalmente diverse", ha detto il ministro. Gentiloni in pressing su Renzi: allargare la coalizione

Pd, Minniti:
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"Dobbiamo prendere l'impegno solenne di approvare in questa legislatura lo Ius soli".

Lo ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti, dal palco del museo di Pietrarsa (Napoli), dove è in corso la conferenza programmatica del Pd. "Non è una legge sull'immigrazione ma sull'integrazione - ha aggiunto -, sono due cose radicalmente diverse. Un grande partito di fronte a una legge di principi si batte. Noi non rinunceremo".

Immigrazione - Dal palco del museo di Pietrarsa, Minniti - parlando di immigrazione - ha detto: "Abbiamo avviato una nuova fase di politiche dell'immigrazione, ma senza sconfiggere l'illegalità". Secondo il ministro, su questo tema il partito deve convincere anche “chi non la pensa come noi”. O, meglio, questa è l'ambizione. E ha aggiunto: “Il Pd non può pensare di esorcizzare la paura: è un sentimento talmente profondo che a volte qualcuno ce l'ha e non la confessa neanche al suo vicino. Un grande partito popolare sta vicino a quelli che hanno paura. La differenza tra noi e i populisti è questa. Noi siamo accanto a coloro che hanno paura. Li ascoltiamo e incoraggiamo per liberarsi dalle paure. I populisti vogliono tenerli incatenati alle loro paure".

"Orgogliosi di quello che abbiamo fatto" - "Un partito che si presenta alle elezioni per vincere la partita e la sfida del consenso ha bisogno di credibilità e passione. Noi abbiamo credibilità ed è merce rara che non dobbiamo sciupare - ha detto ancora Minniti al Pd - Deriva da quello che abbiamo fatto in questi anni, per noi parlano i fatti. Ci presentiamo agli italiani riportando un Paese migliore di quello che abbiamo trovato. Lo avete fatto con la forza e la dedizione di Matteo Renzi, oggi lo facciamo insieme con Paolo Gentiloni. Il primo punto del nostro programma è l'orgoglio per quello che abbiamo fatto, ma non lo abbiamo fatto da soli. La sfida è lavorare insieme oltre i confini del Partito democratico, per costruire una grande alleanza, governare l'Italia, battere la destra e sconfiggere definitivamente i populismi".

Renzi: “Nessuna fake news” - "Marco citava l'orgoglio delle cose fatte. Ci avviamo a chiudere in questa legislatura con un Paese che sta meglio rispetto a come lo abbiamo trovato. Non c'è nessuna fake news, nessun mentitore seriale che può negare i numeri”. Questo il commento del segretario del Pd Matteo Renzi alle parole di Minniti. Renzi ha poi assicurato che tra il partito e il governo "non c'è nessuna rottura".

Gentiloni: "La fine ordinata della legislatura un impegno solenne" - "La conclusione ordinata della legislatura non è solo un'esigenza del governo ma un dovere verso le famiglie e le imprese, verso quella nostra società che anche grazie alle riforme impostate dal governo Renzi, e che stiamo proseguendo, si sono risollevate dalla crisi più dura dal dopoguerra". A chiarirlo è il premier, Paolo Gentiloni, secondo il quale "è un impegno che dobbiamo prendere solennemente tutti insieme". E sullo ius soli "abbiamo un lavoro da completare e degli impegni di leggi importanti come quella sulla cittadinanza su cui lavoreremo per creare le condizioni perché possano essere finalmente approvate dal Parlamento".

Le reazioni - "Sul tema ius soli sono d'accordo con Minniti. L'impegno del Pd è fondamentale per l'approvazione di una legge di civiltà che aiuta l'integrazione", ha twittato Anna Finocchiaro, la ministra per i Rapporti con il Parlamento. Non è dello stesso avviso Giorgia Meloni: "Il Governo clandestino del Pd, sostenuto dai profughi alfaniani, insiste nel voler approvare lo ius soli e regalare la cittadinanza italiana a tutti gli immigrati. L'ultimo a unirsi al coro è stato il ministro dell'Interno Minniti che ha parlato di un 'impegno solenne del Governo': un impegno evidentemente preso in Nord Africa durante qualche viaggio, visto che nessun italiano ha mai dato la fiducia ai governi Renzi e Gentiloni. Noi di Fratelli d'Italia ci opporremo con ogni mezzo contro questa follia", ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia. A farle eco Tony Iwobi, responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega, che ha commentato così l'impegno preso dal ministro Minniti: "Non ci pensi nemmeno. Non osi. La Lega scatenerebbe una rivolta nelle aule parlamentari e nelle piazze. Milioni di persone contesterebbero nelle strade il Partito (anti)Democratico. Minniti, Gentiloni e Renzi hanno distrutto la vita degli italiani e hanno trasformato il nostro Paese in un covo di terroristi islamici e in un rifugio dorato per i clandestini di mezzo mondo. Devono solo scomparire dalla faccia della Terra. Altro che ius soli, subito al voto”.

Gentiloni in pressing su Renzi: allargare la coalizione - Dal palco della conferenza programmatica del Pd, nel museo di Pietrarsa, il premier Paolo Gentiloni ha tratteggiato un programma chiaramente di sinistra in vista di fine legislatura e delle prossime elezioni politiche. "Dobbiamo darci con la tua leadership, caro Matteo - ha detto Gentiloni a Renzi - l'assetto il più largo possibile, aperto verso il centro e la sinistra, per vincere e governare". Il presidente del Consiglio ha provato così a spazzare via giornate di tensione e di divisioni nel Pd. Ma ha anche sollecitato il Pd ad essere responsabile e ad assumere "l'impegno solenne" a una "fine ordinata della legislatura" per "non dissipare" i risultati ottenuti. C'è stata "qualche visione diversa" ma "nessuna frattura", ha assicurato Renzi.