FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Rai, Forza Italia voterà contro la nomina di Marcello Foa alla presidenza

Il Cda ha invece espresso il suo voto a favore e ora si attende la votazione di mercoledì della Commissione di Vigilanza. Anche Pd e LeU contrari. Il giornalista: "Attendo con rispetto"

Rai, Forza Italia voterà contro la nomina di Marcello Foa alla presidenza - foto 1
ansa

Forza Italia voterà contro Marcello Foa alla riunione della Vigilanza Rai.

E' questa, secondo fonti vicine a Silvio Berlusconi, l'indicazione che sarà data agli esponenti azzurri in commissione. Se Foa sarà bocciato, Fi si attende un altro nome dal ministro Tria, auspicando un metodo più adeguato. Intanto il Cda di Viale Mazzini ha dato il via libera al nome indicato dal governo per la presidenza. Mercoledì è atteso il voto in Vigilanza.

Il voto di mercoledì - Sarà il voto di mercoledì mattina in commissione di Vigilanza Rai a sancire, salvo sorprese dell'ultimo secondo, la rottura tra Lega e Forza Italia. Non che l'alleanza godesse di buona salute, ma la conferma del no degli azzurri alla nomina di Marcello Foa alla presidenza della Rai mette i forzisti completamente fuori asse.

Il ministro Salvini blinda il nome di Foa - Matteo Salvini ha fatto sapere agli emissari azzurri, in una serie di concitati contatti, di non aver nessuna intenzione di mollare la presa su Foa, mentre Giorgia Meloni ha confermato il sì di Fdi al presidente scelto dalla maggioranza di governo giallo-verde. Con un timido rilancio fatto lunedì sul consigliere Giampaolo Rossi per provare a coinvolgere gli azzurri. Una iniziativa che sembra aver irritato ancora di più Berlusconi e portato a qualche commento non proprio lusinghiero da parte di alcuni esponenti di Fi: "E' solo un piccolo Foa espressione di un piccolo partito", è stato uno dei commenti.

Mancano i voti necessari per la nomina in commissione di Vigilanza - Per poter ufficializzare la sua nomina (Foa ha ricevuto il via libera dal Cda) l'a.d. del Corriere del Ticino ha bisogno del sì di 27 componenti della commissione di Vigilanza. Sulla carta i voti a suo favore si fermano a 21: 14 del M5s, 7 della Lega e i due di Fratelli d'Italia. Per ottenere il via libera ne mancano 4 ed escludendo Pd e Leu che hanno già espresso il loro dissenso, gli occhi restano puntati sui 7 commissari di Fi. Ma questa volta, a differenza del passato in cui in extremis, e "per senso di responsabilità", un accordo con il Carroccio si era raggiunto, Forza Italia non vuole sentire ragioni.

Lega e Forza Italia sempre più divisi - Con la bocciatura di Foa in Vigilanza, il giornalista italo svizzero attenderà la convocazione della nuova riunione del Cda Rai per rassegnare le dimissioni mentre la frattura tra Fi e Lega rischia di rimanere tale a lungo. Perché se la nomina del presidente della Tv pubblica è il caso eclatante, tra i due partiti le distanze sono ormai nette. E un esempio altrettanto concreto è il dl dignità in votazione alla Camera. Il testo vedrà il no di Fi che impunta al Carroccio di far approvare un provvedimento lontano dal programma di centrodestra condiviso prima delle elezioni. Un fuoco di fila che segna la netta discontinuità rispetto a un atteggiamento più soft tenuto dagli azzurri nei confronti della Lega fino a ora. Che potrebbe portare anche alla decisione estrema di non partecipare al voto in vigilanza così come richiesto da Pd e LeU.

Le parole di Marcello Foa - Dopo la nomina del Consiglio di amministrazione, Foa ha ringraziato "il cda della Rai per la fiducia accordatami". E ha aggiunto: "Attendo con rispetto il voto della commissione parlamentare di Vigilanza della Rai. Esprimo apprezzamento per il clima molto costruttivo della riunione odierna e sono davvero lieto di partecipare a un Consiglio composto da personalità così competenti e preparate. Rai è una risorsa per il Paese e non solo per l'informazione, risorsa che va onorata e difesa nellìinteresse esclusivo dei cittadini. Le logiche della partitocrazia sono estranee ai miei valori e alla mia cultura che, invece, contemplano un solo impegno incrollabile: quello nei confronti di un giornalismo libero, trasparente e intellettualmente onesto, senza pregiudizi ideologici".