“Discutibili, anomali e criticabili erano, sono e rimangono i criteri inseriti e il metodo adottato nel bando di selezione della SASI per assumere le 67 figure richieste”. A dirlo in conferenza stampa sono Mauro Febbo, presidente della commissione Vigilanza a palazzo Emiciclo, e l’on. Fabrizio Di Stefano.
Gli esponenti di Forza Italia denunciano l’arrivo di una lettera anonima, con una busta sigillata, che contiene i nominativi delle 67 persone che saranno assunte in Sasi, qualora la selezione vada in porto. La busta è stata consegnata da Febbo al difensore civico regionale, organo di garanzia della Regione.
Non convince la commissione costituita da tre membri, chiamata ad esaminare i 2.300 curricula pervenuti, invece della società esterna sbandierata inizialmente dal presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe. “I dubbi sono aumentati e non diminuiti”, dicono Febbo e Di Stefano all’indomani della risposta del difensore civico regionale che non ravvede profili di illegittimità nel provvedimento della Sasi. Entrambi, quindi, tornano a chiedere un bando trasparente, aperto anche ai giovani laureati, dove vengano inseriti procedure di premialità, correttezza e rispetto per tutti i partecipanti.