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Cronaca
03.05.2018 - 21:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51

Ancor più clamoroso! Il detenuto che prestò soldi era Flavio Bomio, il pedofilo che sconvolse il Ticino. Ma non ottenne un congedo

Condannato a 11 anni per coazione sessuale e ripetuti atti sessuali con fanciulli, aveva già goduto di un congedo, e prestò alcune migliaia di franchi al marito della donna indagata, dipendente del DI: ma essa non avrebbe avuto potere decisionale in merito ai congedi

BELLINZONA – L’Amministrazione Cantonale è di nuovo nella bufera, a causa di una funzionaria dell’Ufficio dell'assistenza riabilitativa della Divisione Giustizia, indagata per corruzione passiva e accettazione di vantaggi.

Il marito avrebbe ricevuto un prestito da un detenuto, di diverse migliaia di franchi. E la RSI fa emergere nuovi retroscena clamorosi: non si tratterebbe infatti di un detenuto qualsiasi, ma di uno “famoso”, se così si può dire. Chi ha scordato Flavio Bomio, l'ex presidente della Società nuoto di Bellinzona condannato nell'agosto del 2013 a 11 anni di carcere per coazione sessuale e ripetuti atti sessuali con fanciulli? Un caso di pedofilia, il suo, che fece parlare e indignò il Ticino intero.

Sarebbe stato lui a dare dei soldi al marito della donna. Bomio avrebbe già goduto di un congedo, ma sempre secondo la RSI la funzionaria non avrebbe potere decisionale in questo ambito e Bomio non avrebbe quindi ricevuto favori diretti. L'indagata lavora all'Ufficio dell'assistenza riabilitativa, l'ex patronato che svolge una funzione socio-educativa nell'ambito penale e post-penale.

Un dettaglio, quello dell’identità del detenuto, che rende il caso ancor più clamoroso.
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