Cerca e trova immobili

VAUDMédias suisses contraria a No Billag

13.11.17 - 14:32
L'associazione dei media privati romandi ritiene che l'iniziativa per abolire il canone radio-tv e il suo «approccio della terra bruciata» siano la strada sbagliata
Keystone
Médias suisses contraria a No Billag
L'associazione dei media privati romandi ritiene che l'iniziativa per abolire il canone radio-tv e il suo «approccio della terra bruciata» siano la strada sbagliata

PAUDEX (VD) - Médias suisses in una presa di posizione odierna si dice contraria all'iniziativa "No Billag" in votazione il prossimo 4 marzo, ma invita la SSR a lasciare l'impresa pubblicitaria Admeira e a rinunciare alla pubblicità mirata e sul web.

L'associazione dei media privati romandi ritiene che l'iniziativa per abolire il canone radio-tv e il suo «approccio della terra bruciata» siano la strada sbagliata, ma approva la diminuzione del canone a partire dal 2019 proposto dalla consigliera federale Doris Leuthard.

La sparizione della SSR indebolirebbe il paesaggio mediatico svizzero, in particolare nelle regioni periferiche, indica in una nota odierna Médias suisses, precisando che avrebbe anche importanti conseguenze economiche e sociali e non aiuterebbe i media privati a uscire dalla fase difficile nella quale si trovano.

Nella presa di posizione, l'associazione critica tuttavia la SSR invitandola a lasciare la joint venture Admeira, creata insieme a Swisscom e Ringier, la cui strategia di sviluppo e le ambizioni sono «chiaramente incompatibili con un'attività ristretta sul terreno commerciale». Médias suisses richiede inoltre alla SSR di rinunciare a ogni forma di pubblicità sul web e alla pubblicità mirata che utilizza i dati forniti da Swisscom per far concorrenza all'offerta dei media regionali.

Svizzeri tedeschi per vero servizio pubblico - Contattata dall'ats, l'associazione Verband Schweizer Medien (VSM), che raggruppa gli editori della Svizzera tedesca, rinvia al proprio manifesto politico. In esso sostiene il finanziamento della SSR, ma si aspetta che «questo privilegio venga utilizzato per un vero servizio pubblico e non per fare concorrenza ai media privati».

Nel concreto, ciò significa che la SSR si deve concentrare su contenuti radio e TV con una funzione di coesione nazionale, rinunciando a offerte digitali simili a quelle private così come a quelle che vanno oltre la sua funzione. Sul lungo termine, andrebbe ridotta anche la commercializzazione dei programmi. L'associazione attende ancora una reazione da parte della SSR a queste richieste, ha sottolineato il direttore Andreas Häuptli.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE