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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Palermo

Foto col nipote del boss mafioso, Di Maio contro il candidato M5s

"Voglio riaprire il dialogo con i parenti dei mafiosi": le parole del candidato pentastellato a sindaco di Corleone scatenano un putiferio. Il vicepremier Luigi Di Maio cancella il comizio: "Concetto pericolosissimo"

È bufera dopo un post pubblicato su Facebook dal candidato sindaco di Corleone Maurizio Pascucci in cui l'esponente del Movimento 5 stelle compare insieme a Salvatore Provenzano, nipote acquisito del capo di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano.

"Questa mattina colazione allo York Bar. Un buon caffé con Salvatore. Delusione per i maldicenti" scriveva Pascucci il 21 novembre alle 10.25.

Come spiega PalermoToday foto e parole dell'aspirante sindaco pentastellato sarebbero la risposta a chi lo ha tacciato di estremismo. Tuttavia la foto in cui viene immortalato con il nipote del padrino di Cosa nostra - titolare del bar e incensurato, al pari della moglie - crea non pochi equivoci.

Salvatore Provenzano e Pascucci-2

Toscano di nascita Maurizio Pascucci è da anni trapiantato nel centro del Palermitano sciolto per mafia dove domenica si va al voto.

"Voglio riaprire il dialogo con i parenti dei mafiosi - dice Pascucci in una videointervista a Repubblica - È molto importante. Spesso un condannato per mafia coinvolge tutta la famiglia e i parenti vengono individuati anche loro come colpevoli. Penso sia giusto e se sarà sindaco lo farò questo passo, anzi l'ho già fatto".

Tanto è bastato per spingere il vice premier, Luigi Di Maio, a disertare il comizio di chiusura della campagna elettorale che si sarebbe dovuto tenere  Corleone.

"Sono sicuro che quella dichiarazione sia stata fatta in buona fede ma quel concetto è pericolosissimo. I voti di quelli non li vogliamo e ci fanno schifo".

Nipote di Provenzano: "Di Maio non vuole nostri voti? Non lo votiamo"

"Noi siamo gente per bene. Ogni mattina ci alziamo alle cinque per venire ad aprire il bar. Non ho proprio niente da dire a Di Maio, ognuno è libero di fare ciò che vuole. E se non vuole i nostri voti, pazienza. Ne faremo a meno". Lo ha detto la nipote di Bernardo Provenzano, moglie di Salvatore Provenzano, che si è fatto la foto con il candidato sindaco di Corleone Maurizio Pascucci.

"Quella foto mica l'abbiamo voluta fare noi l'ha voluta fare lui con quelli del suo staff".

Corleone, che cosa è successo

"Chiedo scusa a Di Maio ma quella foto con il nipote di Provenzano è stata concordata con lo staff e il deputato di riferimento di Corleone (Giuseppe Chiazzese ndr)" spiega Pascucci. "È stata frutto di una scelta precisa, perché volevamo dare un segnale e non per chiedere i voti dei mafiosi, anzi per evidenziare la presa di distanza del nipote di Provenzano dalla mafia".

"Penso che se c'è un parente di un boss che ha il coraggio di dire che non vuole più un rapporto di quel tipo debba essere aiutato a trovare un percorso. Queste persone gestiscono un bar e non hanno precedenti penali". Lo ha detto Maurizio Pascucci, il candidato sindaco di Corleone (Palermo) parlando con i cronisti. "Sono scelte radicali", dice ancora prima di spiegare:

"Mi dispiace per quanto accaduto, chiedo scusa a tutti. Ho appena visto il video del vicepremier Di Maio e mi scuso ancora per l'incomprensione che c'è stata. Io non li voglio i voti dei mafiosi e lo dirò al comizio stasera. Sono a Corleone da 14 anni e combatto contro la mafia e i mafiosi, quindi mai e poi mai posso pensare di arrivare a un compromesso con loro".

Critiche piovono dal presidente della commissione Antimafia di Palazzo dei Normanni, Claudio Fava. "Certamente non è un reato farsi una foto con un parente di uno dei più spietati boss mafiosi che la storia ricordi - dice -, ma pubblicare quella foto sui social è una scelta inopportuna, soprattutto per chi si candida come sindaco di un paese che ha subito lo scioglimento per infiltrazioni mafiose".

La commissione Antimafia della Regione Sicilia aveva svolto, proprio nei giorni scorsi, una missione istituzionale nel Comune del palermitano, stigmatizzando la mancanza del tema del contrasto alla mafia nel corso della campagna elettorale.

Per il democratico Carmelo Miceli la scelta del candidato sindaco penstastellato è "inappropriata. Intollerabile. Folle. Pericolosa". "In una terra di mafia non bisogna lasciare adito al dubbio - aggiunge -. Chi lo fa, sta solo rimestando nel torbido, prestando il fianco a quanto di più squallido possa esserci".

Il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra del M5s spiega: "In qualità di presidente della commissione Antimafia non posso che sostenere pienamente la decisione di Luigi Di Maio. Le sue parole dimostrano come il Movimento abbia come priorità la lotta alle mafie ed il supporto alle vittime innocenti delle stesse, vittime che purtroppo sono tantissime".

"Non possiamo accettare nessun cedimento od ambiguità, e stasera è stata data grande prova, se ce ne fosse ancora bisogno, di maturità politica. Ripeto con Luigi Di Maio che non vogliamo in alcun modo i voti dei mafiosi".

Anche il presidente nazionale dell'Arci, Francesca Chiavacci, e il presidente di Arci Sicilia, Salvo Lipari, criticano lo scatto. "In un momento in cui in Sicilia continuano ad arrivare segnali inquietanti su più fronti - dicono -, la scelta del candidato sindaco di Corleone del Movimento 5 Stelle di farsi fotografare con il nipote del boss Bernardo Provenzano appare grave o quantomeno inopportuna".

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