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Politica | 19 ottobre 2017, 16:30

Il Comune taglia i fondi, i canili in sciopero

Sabato i lavoratori dei canili municipali incroceranno le braccia in uno "sciopero a oltranza”

Il Comune taglia i fondi, i canili in sciopero

Che gli ultimi tempi sotto la Mole siano contraddistinti da proteste diffuse, dal mondo della scuola a quello del lavoro, è ormai ben chiaro da un po’. E oggi, alla sfilza di dimostrazioni, se ne aggiunge una nuova, quasi inedita: quella dei canili municipali. I lavoratori dei Canili Municipali della Città di Torino, comunica l’Ente Nazionale di Protezione Animali, incroceranno le braccia il prossimo sabato 21 ottobre in uno sciopero ad oltranza per protestare contro la “drastica riduzione di fondi di gestione da parte del Comune di Torino e di fronte al silenzio assordante di questa Amministrazione”.

La situazione contrattuale sarebbe uno dei punti di sfogo della carenza di risorse: “Nove persone verranno licenziate. Per chi resterà di prospettano tagli allo stipendio e ci troveremo ad eliminare buona parte dei servizi al pubblico”. “Nel mese di marzo l’assessore competente ha comunicato ad ENPA che quello stesso appalto firmato il primo giorno dello stesso mese ( con cui si assegnava ad Enpa la gestione dei canili, ndr)subirà una riduzione del 20%: si tratta di 771.000€ in meno nel corso di 3 anni – proseguono in una lettera inviata dai canili- Come se non bastasse, gli effetti di questi tagli saranno retroattivi: ogni mese verrà decurtato il 55% dello stanziamento, da settembre alla fine dell’anno. Dal prossimo gennaio, ogni mese riceveremo il 20% in meno di quanto stabilito dall’appalto firmato a marzo. Tagli così grezzi e sconsiderati non permettono neppure di coprire le spese ordinarie dei prossimi mesi”.

Un fatto non ordinario, ma già accaduto, quello dello scontro frontale dei canili e dell’Enpa verso l’amministrazione comunale. Anche perché, nella campagna elettorale, parte consistente degli animalisti si erano schierati dalla parte di Chiara Appendino trovandosi favorevoli a molte parti del suo programma, tra tutte quella in cui si diceva come “i nostri amici animali potessero avere spazi adeguati che garantiscano il loro benessere e quello di chi li ama”, oltre alla posizione contraria verso le strutture come bioparchi e zoo. Proprio lo scorso febbraio cinque associazioni animaliste di Torino avevano scritto una lettera di protesta a Beppe Grillo protestando contro la disattesa dei punti del programma elettorale.

Bernardo Basilici Menini

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