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Eventi | 25 maggio 2018, 14:47

A Beinasco domani una chiesa #pertutti

Il BeinasChoir racconta con la musica le storie di una fede attuale e inclusiva

A Beinasco domani una chiesa #pertutti

Un messaggio rivolto a tutto il genere umano, una fede aperta all’altro, una speranza per tutti. È questo il tema cardine del concerto “#pertutti” del BeinasChoir, che si terrà domani, sabato 26 maggio, alle ore 20.30, nella chiesa Evangelica di Beinasco. Ma non sarà solo un concerto: alla musica si affiancheranno le storie, quelle dei coristi e quelle tratte dalla Bibbia; e saranno proprio le vite dei membri del coro a fare da filo conduttore all’intera serata.

Il BeinasChoir – nata all’interno della chiesa che ospiterà il concerto – non è infatti formato da “professionisti”, ma da semplici appassionati, accomunati dall’amore per la musica e per il canto e dalla fede e dall’amore per Dio. Hanno tutti storie diverse: c’è Francis, giovane studente di Medicina arrivato a Torino dall’Africa e c’è Franco, operaio FIAT da sempre; c’è Carolina, la corista senior che è già due volte nonna, e c’è Aurora, che non ha ancora finito le scuole superiori. Storie di ogni tipo, diverse, che trovano un elemento comune nella nuova nascita – per usare un termine fondamentale per la teologia evangelica - il momento in cui hanno deciso di credere in Gesù, e la loro vita è cambiata. Sono storie che parlano di pace e di amore e che raccontano la speranza di una vita radicalmente migliore.

«Non vogliamo offrire solamente della buona musica» racconta Christian Noviello, il direttore del coro «ma raccontare la nostra storia, e il motivo per cui cantiamo: quello che Dio ha fatto per ognuno di noi».

«Il BeinasChoir è la testimonianza vivente che il messaggio del cristianesimo è valido ancora oggi per tutti» spiega il pastore della chiesa Evangelica, Silvano Bianco «e ancora oggi, in una società sempre più frammentata e individualista, rappresenta una soluzione valida universalmente, per tutti, andando oltre ogni differenza culturale, sociale ed economica». E questo – conclude il pastore – deve ricordare alla chiesa le sue responsabilità: quelle di predicare un messaggio potente e rivoluzionario che include e accoglie, in un ambiente sociale sempre più chiuso e solitario.

L’ingresso è libero e gratuito.

c.s.

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