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26/12/2017 07:57:00

Grasso comincia da Palermo la sua campagna elettorale. Musumeci alle prese con i conti

 La campagna elettorale per le elezioni nazionali del 4 marzo è partita.

Ad aprire le danze proprio il presidente del Senato, Piero Grasso, con la nuova formazione “Liberi e Uguali”.

A Palermo è stato inaugurato il primo comitato con tanto di taglio della torta, insieme a Grasso c'è Pino Apprendi.

Non parla da ex del Partito Democratico, Grasso, che di quel partito non ha mai preso la tessera, piuttosto parla di valori che non ha più ritrovato nella formazione dem e che lo hanno fatto sentire non a casa propria.
Campagna elettorale aperta, dunque, che si baserà su delle parole centrali del programma di Liberi e Uguali: welfare e l'ambiente, trasparenza, legalità, onestà.
L'obiettivo centrale è quello di ricostruire la Sinistra senza tendere la mano al PD ma semmai agli elettori delusi che scelgono, ad ogni consultazione elettorale, di restare a casa.
Il mancato numero legale in Senato e lo scioglimento delle Camere, la prossima settimana, non farà approvare la legge dello Ius soli, Grasso è impegnato in prima linea in questa battaglia che considera di civiltà: “ la prima cosa che farò quando entrerò in Parlamento sarà presentare questo ddl per quegli 800 mila ragazzi che hanno diritto di essere cittadini italiani”.
E' lo stesso Matteo Renzi, con tutti i dem, a volere fortemente la legge sullo Ius soli, una lotta intestina, con lo stesso obiettivo, che attraversa il popolo di sinistra.
Gli fa eco dall'altra parte la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: “Caro Renzi stai sereno: ora potrai mettere lo ius soli come primo punto del tuo programma. In questo modo i cittadini sapranno che se vogliono lo ius soli dovranno votare Pd mentre se non lo vogliono possono votare per FdI”.
Tutto pronto, insomma, per la campagna elettorale nazionale.
Dalla Sicilia non ci sono buone nuove, pare che quello ventilato dal Governo Crocetta, sul risanamento dei conti, sia stato un falso.
Conti in ross, buchi di bilancio e stop ai concorsi.
La Giunta regionale che si è riunita a ridosso del 24 dicembre, ha approvato la legge sull'esercizio provvisorio fatta di sette articoli, con la quale si è masso mano ai forestali, al personale precario degli enti locali, ai disabili gravi e gravissimi. La legge è stata adesso trasmessa al presidente dell'ARS, Gianfranco Miccichè, la cui approvazione non dovrebbe andare oltre il 31 dicembre.
Durante i lavori della Giunta l'assessore Mimmo Turano ha presentato un decreto con il quale si mettono a bando più di 34 milioni di fondi comunitari per l'internazionalizzazione delle imprese: “ogni azienda potrà decidere il proprio mercato di interesse ed essere sostenuta economicamente dalla Regione Siciliana in qualunque parte del mondo.
Cambiamo marcia! Pensiamo alle aziende siciliane sotto un'ottica diversa e più concreta e che queste iniziative possano rappresentare una grande spinta per tutti gli anni a venire”.
Gaetano Armao, vice presidente e assessore all'Economia, ha chiesto che venga ritirato il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, redatto da Alessandro Baccei, poiché dovrà essere riscritto nella sua interezza.
In buona sostanza il Governo Musumeci avrà tempo fino a fine marzo per cercare di porre rimedio, almeno in parte, ai conti in rosso.
Armao porta a casa un altro risultato, è riuscito a discutere a Roma i vincoli con il governo centrale che aveva sottoscritto Baccei insieme a Crocetta.



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