TARANTO- Il nuovo, pesante, braccio di ferro sul siderurgico di Taranto passa per il piano di qualitĂ dell’aria, pretesto per un nuovo scontro tra Roma e Bari, ma non solo: nelle scorse ore il gruppo pentastellato in Consiglio ha chiesto l’accesso agli atti.
L’8 marzo scorso, la Regione Puglia ha chiesto formalmente al Ministero, infatti, la revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata allo stabilimento ex Ilva, oggi ArcelorMittal, cioè la patente che stabilisce come poter operare. La risposta del ministro Sergio Costa è stata che la richiesta è subordinata ad un Nuovo Piano di Risanamento della qualitĂ dell’aria. Per la Regione è da intendersi come una sorta di bocciatura politica della richiesta di rivedere la nuova Aia e non di merito.
Il piano di qualitĂ dell’aria la Regione lo ha “con i relativi aggiornamenti risalenti al 2012, 2013, 2014 e 2017”, specifica Barbara Valenzano, direttore del dipartimento di MobilitĂ , QualitĂ Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia. Ed è lei a ribaltare le responsabilitĂ : “Il ministro non ha tenuto conto dell’obbligo che aveva di elaborare, entro il 30 settembre del 2018, il Programma di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico che avrebbe dovuto fornire i limiti nazionali per l’emissione in atmosfera di determinati inquinanti, come previsto dalla direttiva europea del 2016 che l’Italia ha recepito, ai sensi del D.Lgs. 81/2018”. E’ sulla base di quelli, insomma, che si dovrebbe elaborare il nuovo.
C’è un passaggio ancora piĂą pesante nella richiesta del ministro Sergio Costa, la citazione della sentenza del gennaio scorso della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sull’Ilva, quella che addita “lo stato di criticitĂ ambientale e sanitaria provocato dallo stabilimento siderurgico di Taranto” ma che imputa alla “responsabilitĂ dello Stato Italiano” il perdurare di tale condizione. Ecco perchĂ© la Regione rilancia: sia “il Ministero, e non il ministro, a rispondere puntualmente nel merito e a chiarire la sua posizione sugli impegni nazionali in materia di riduzione delle emissioni; a rispondere nel merito alla richiesta della Regione Puglia di Riesame dell’Aia e a chiarire se la nota del Ministro, che sembra avere solo una connotazione politica, sia da intendersi come un rigetto della richiesta di riesame dell’Autorizzazione di Impatto Ambientale perchĂ©, se così fosse la Regione Puglia si riserverebbe la facoltĂ di impugnarla”.