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Cultura - Shaymaa Fayed, 17 anni, si racconta in un docureality su Rai 2

“Musulmani a Viterbo, è difficile farsi accettare…”

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Shaymaa Fayed

Shaymaa Fayed

Viterbo - Shaymaa Fayed mentre prega con il fratello

Viterbo – Shaymaa Fayed mentre prega con il fratello

Mohamed Fayed, fratello di Shaymaa

Mohamed Fayed, fratello di Shaymaa

Shaymaa Fayed mentre prega

Shaymaa Fayed mentre prega

Viterbo - Shaymaa Fayed e le sue amiche

Viterbo – Shaymaa Fayed e le sue amiche

Sohir Fayed, mamma di Shaymaa

Sohir Fayed, mamma di Shaymaa

Mouaz Mohamed Abdel Latif, papà di Shaymaa Fayed

Mouaz Mohamed Abdel Latif, papà di Shaymaa Fayed

Marianna, amica di Shaymaa Fayed

Marianna, amica di Shaymaa Fayed

Viterbo - Shaymaa Fayed e una sua amica

Viterbo – Shaymaa Fayed e una sua amica

Viterbo – Essere musulmana, essere adolescente e vivere a Viterbo. La storia di Shaymaa Fayed, 17 anni, e della sua famiglia, originaria dell’Egitto, raccontata su Rai 2 con il docureality Giovani e… del regista Alberto d’Onofrio.

Shaymaa, che da tempo vive nella città dei Papi, da un anno ha iniziato a postare sul web dei video in cui spiega la sua religione, l’Islam, e le regole che secondo lei bisogna seguire per sfatare i tanti pregiudizi sui musulmani. Shaymaa è una studentessa-youtuber.

“In Italia una ragazza musulmana di 17 anni vive abbastanza bene – dice -, se ha una personalità forte. La difficoltà sta nel farsi accettare. Di un ragazzo italiano cristiano non posso innamorarmi – racconta alle telecamere di Rai 2 -. Ma di un italiano musulmano, sì. La religione musulmana dà molto più spazio all’amore reale, perché non si passa subito al piacere fisico. Nessun ragazzo italiano ha mai provato a corteggiarmi, anche perché il mio carattere è tosto e non possono leggerlo in molti”.

Shaymaa vive a Viterbo con la sua famiglia. Per papà Mouaz Mohamed Abdel Latif i suoi figli sposeranno solo dei musulmani o delle musulmane. “Per forza – ammette -. E’ difficile che Shaymaa si innamori di un italiano”. Mamma Sohir Fayed spiega che “il fidanzamento della donna musulmana deve essere ufficiale, e che il corteggiamento a 16 anni non esiste. Perché la donna, a quell’età, è piccola. Non è ammesso neppure senza baci e la famiglia, genitori e fratelli, deve sempre sapere. Il rapporto sessuale? Dopo il matrimonio”.

Shaymaa ha permesso al regista Alberto d’Onofrio di filmarla insieme al fratello, durante una preghiera pomeridiana in un parco di Viterbo. Mohamed Fayed, 20 anni, dice di non essere “venuto in Italia per imporre la mia religione. Voglio farla capire agli altri giovani, ma se uno stato è cristiano è giusto che in ogni scuola ci sia il crocifisso”.

E sul rapporto uomo-donna Mohamed spiega che “per l’uomo musulmano è diverso. Può sposare una cristiana, ma questa dovrà cambiare religione. E’ diverso perché il figlio che nascerà dovrà essere musulmano, come l’uomo”. Ma Shaymaa consiglia comunque al fratello di sposare una musulmana, “perché – dice – non sono più brutte delle italiane. Sono comunque belle, e sempre donne”.

Poi il rapporto tra Shaymaa e le sue amiche italiane. La 17enne, racconta Alberto d’Onofrio, frequenta quasi esclusivamente compagne di scuola di famiglie cristiane o comunque non musulmane. “L’Islam è una religione con regole molto più rigide delle nostre – dice l’amica Marianna, 17 anni -. Ma la scelta di mettere il velo non la impone la religione, ma è la persona che decide se metterlo o no”.

Il velo Shaymaa lo porta dal 2011, anno in cui ha iniziato a frequentare le scuole medie. “Non me lo posso togliere – racconta -. Se lo dovessi fare, sarebbe un peccato. Ma in casa lo levo”.


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6 ottobre, 2017

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