Vignanello – Una foto, da Instagram, arrivata in redazione via Whatsapp. Immortala il presidente di Casapound Cimini Jacopo Polidori, ben visibile, e il militante Luca Santini, con gli occhi fuori dall’obiettivo. Sono il 30enne e il 18enne di estrema destra condannati in primo grado a due anni e otto mesi ciascuno per aver picchiato ferocemente un 24enne di Vallerano a Vignanello, nella notte tra l’11 e il 12 febbraio.
Martedì il gip del tribunale di Viterbo ha revocato i domiciliari a Polidori, che era recluso in casa dal 15 marzo. Ha accolto l’istanza del suo difensore, ma ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma.
La revoca dei domiciliari è stata “celebrata” dal presidente di Casapound Cimini e dal militante Santini con uno scatto finito nella sezione “Storie” del social network Instagram, dove le foto “vivono” per sole 24 ore, per poi autoeliminarsi.
L’immagine è stata caricata dal profilo con nome utente “luca.sh”. Il nome del profilo è invece “Luca santini”, che corrisponde a quello del militante 18enne che, nella foto, sembrerebbe essere in un bar insieme a Polidori. Sullo scatto campeggia la scritta: “Siamo tornati, merde!”. Nel profilo sono pubblicate decine di foto di Luca Santini.
Chi ha inviato in redazione lo screenshot commenta: “Vogliamo la tranquillità”. Come a dire: non siamo sereni nel sapere Polidori fuori dai domiciliari. E i giudici del tribunale del Riesame, a cui la difesa dell’esponente di Casapound si era già rivolta per la revoca o un alleggerimento della misura di custodia cautelare, nel rigettare la richiesta lo avevano già sottolineato: “E’ sufficiente lo stato di libertà dell’indagato per incutere timore”.
Il pestaggio – E’ la notte tra l’11 e il 12 febbraio, a Vignanello. Paolo, 24 anni, di Vallerano, viene picchiato ferocemente all’uscita da una pizzeria, vicino un parco. Una vera e propria “azione punitiva”, scrive la procura di Viterbo: la vittima è colpevole di aver condiviso su Facebook una vignetta satirica che recitava “Chi mette il parmigiano sulla pasta col tonno non merita rispetto”.
“Fatti i cazzi tuoi, non prendere in giro Casapound” gli urlano tra un pugno e una cinghiata. Ma ci sarebbe anche un’altra frase sgradita ai militanti: “Chi scappa dalla guerra*, abbandonando genitori, mogli e figli, non merita rispetto. *Tipo il Duce”. Paolo l’aveva pubblicata il 31 gennaio sulla sua bacheca.
Il resto è storia: ai domiciliari finisce Polidori, il 15 marzo (la misura cautelare è stata revocata il 17 ottobre). Nel registro degli indagati, Luca Santini e tre minorenni. Tutti di estrema destra. Un’aggressione che gli inquirenti hanno definito fin dalla prima ora come politica. Anche perché la vittima ha parlato chiaro: “Io non ti tocco, ma tu non devi più rompere il cazzo a Casapound”, si sarebbe sentito dire Paolo mentre era già a terra col volto ridotto a una maschera di sangue.
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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