Nella chiesa di santa Maria del Paradiso i feretri dei coniugi ai piedi dell’altare, ricoperti di fiori. Bianchi e rossi sulla bara di Gianfranco. Rosa invece per Rosa Rita. In prima fila i figli Luciano e Anna Rita, il fratello di Gianfranco e i nipoti. Poi amici e conoscenti. Tra cui il sindaco Leonardo Michelini, l’assessore Alvaro Ricci, la consigliera comunale Daniela Bizzarri, il coordinatore comunale di FI Giovanni Arena. Si sono stretti al dolore della famiglia. Ma soprattuto a quello di Luciano, dipendente comunale.
In molti in chiesa. Come in tanti sabato e domenica si sono recati all’obitorio di san Lazzaro dove è stata allestita la camera ardente.
I funerali sono stati officiati dal vescovo Lino Fumagalli e da don Egidio Bongiorno. “La certezza della fede tempera il dolore – ha detto il vescovo dall’altare -. Chiediamo perdono se questa fede non sempre illumina e sostiene la nostra vita”.
Dopo la lettura del vangelo di Matteo, l’omelia del vescovo. “Non è finito tutto. Tutto è iniziato. In una dimensione diversa, in un rapporto nuovo. I figli Anna Rita e Luciano sentono questa presenza amorosa, come la sentono tutti coloro che hanno conosciuto i loro genitori. Gianfranco, nel suo lavoro nella pubblica amministrazione, ha lasciato il ricordo di un uomo intelligente, capace e buono. Che ha tessuto rapporti di amicizia, di fraternità e di aiuto. Rosa si è invece dedicata interamente alla famiglia e, come tutte le mamme, ha avuto un’attenzione particolare per i figli più fragili e più deboli. Che ha sostenuto e aiuto, e forse qualche volta anche coperto nei momenti di difficoltà. Ed è mamma Rosa che sta già pregando, e credo stia ripetendo le parole stesse di Gesù: ‘Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno’. Il perdono infatti avvicina, aiuta e forse permette, come mamma Rosa chiederà a Dio, che chi ha sbagliato comprenda l’errore, cambi e rinnovi la vita“.
Fumagalli si rivolge poi ai familiari, in lacrime. “Con affetto, vi siamo vicini – li conforta -. In questo dolore non siete soli, ma c’è la stima di tutta la comunità. Per voi, e per i vostri genitori”.
I coniugi Fieno sono stati trovati cadavere la sera del 13 dicembre, nel loro appartamento al secondo piano del civico 26 di via Santa Lucia. Per la loro morte è indagato il figlio Ermanno, 44 anni, nel carcere di Imperia da venerdì, dopo essere stato bloccato dalla polizia di frontiera di Ventimiglia. Voleva scappare in Francia.
Presunzione di innocenza Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.