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Tribunale - Bassano Romano - I carabinieri non riuscirono a ricostruire la dinamica dell'incidente in cui ha perso la vita il padre del politico Giancarlo Torricelli - Potranno dire di più i medici

“Non fu possibile stabilire se il muratore fosse caduto dal ponteggio”

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Viterbo - Tribunale

Viterbo – Tribunale

 

Giancarlo Torricelli

Giancarlo Torricelli – Parte civile con la madre e il fratello

Bassano Romano – “Non fu possibile stabilire se il muratore fosse caduto dal ponteggio”. A dirlo uno dei carabinieri intervenuti sul posto col 118 quando è scattato l’allarme.

Nel vivo il processo per il presunto infortunio sul lavoro in cui ha perso la vita quattro anni fa il padre dell’ex vicesindaco di Bassano Romano ed ex numero uno di Rifondazione comunista Giancarlo Torricelli.

Davanti al giudice Silvia Mattei, con l’accusa di omicidio colposo, il titolare della villa adibita a location esclusiva per eventi e cerimonie dove Bartolomeo Torricelli, muratore di 75 anni, stava lavorando su un piccolo ponteggio mobile. Parti civili la vedova della vittima e i figli, Paolo e Giancarlo Torricelli.

Era il 30 aprile 2014 quando il muratore sarebbe caduto a terra, battendo rovinosamente la testa, mentre si trovava su un trabattello. Le condizioni del poveretto apparvero subito gravissime ai soccorritori, che ne disposero il trasferimento in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma, dove il 75enne si è spento dopo una settimana di agonia, il 6 maggio 2014. 

La procura aprì un’inchiesta, disponendo l’autopsia, che ha confermato il nesso causale tra le lesioni riportate nella caduta e il decesso di Torricelli. Più difficile nell’immediatezza ricostruire l’accaduto, in quanto al presunto incidente non avrebbero assistito testimoni. 

Nell’ultima udienza, venerdì, è stata ascoltata una cantante che quel giorno si trovava nella villa con una coppia di sposi, per un sopralluogo in vista del ricevimento. “Entrando, ho visto un uomo di una certa età che stava pitturando una parete sotto il portico da un piccolo ponteggio. Dopo circa un’ora, abbiamo sentito un urlo e siamo accorsi. Ho sentito dei lamenti, ma non ho visto altro, perché noi donne siamo state allontanate. E’ venuto l’elisoccorso ed è stato portato via. Poi, il giorno della festa di nozze, abbiamo saputo che era morto, ma non abbiamo chiesto altro perché non era il momento, essendoci gli sposi che stavano festeggiando”, ha detto la teste.

“Non si capiva se fosse caduto dal trabattello o meno – ha detto invece uno dei carabinieri intervenuti sul posto col 118 quando è scattato l’allarme – non vestiva abiti da lavoro”. E siccome l’unica foto dei luoghi è stata scattata dopo avere soccorso il ferito, il militare ha provato a descrivere come fosse posizionato il corpo rispetto al ponteggio: “Si trovava a circa tre metri dal trabattello mobile, dotato della chiusura perimetrale in alluminio, sul quale c’erano utensili da lavoro, ma sono sorte delle perplessità se l’uomo fosse caduto dall’alto. Non fu possibile ricostruire l’aaccaduto”. 

Fu  chiamato l’ispettorato del lavoro, ma non ci furono sequestri del cantiere. “Perché non si trattava di un cantiere”, ha spiegato il testimone. 

Decisive saranno le testimonianze dei medici che si sono occupati del caso. Saranno sentiti il prossimo 23 maggio.

Silvana Cortignani

 


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16 aprile, 2018

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