Viterbo – (g.f.) – Elezioni comunali, colpo di scena ieri alla presentazione della lista Pd per il comune di Viterbo. Colpo di scena rientrato tutto d’un colpo, ma che per alcuni minuti ha seminato il panico.
Giocato attorno al simbolo del partito, assegnato alla lista con Luisa Ciambella candidata sindaca, dal segretario nazionale Matteo Renzi. Solo che qualcuno in commissione ha frenato: fermi tutti, Renzi non è più segretario, quindi non spetta a lui concedere il logo. Dettaglio non di poco conto. C’è in ballo la partecipazione al voto, ormai la lista è stata presentata e modifiche non sono ammesse.
Si rincorrono le telefonate. Anche con i vertici regionali Dem. Per svelare l’arcano. Renzi può disporre del simbolo Pd. Perché al momento ha rassegnato le dimissioni, ma l’assemblea non le ha ancora ratificate.
Il 19 maggio potranno essere accolte o respinte. Fino a quel momento, è tutto nelle sue mani.
Ci vuole un po’ per convincere tutti, ma alla fine l’incidente pare rientrato. C’è il lieto fine, ma dall’episodio, Luisa Ciambella trae ben poco di lieto.
“Matteo Renzi – ribadisce Ciambella – è nelle sue piene funzioni, c’è anche un atto notarile che lo attesta. Ha concesso il simbolo al segretario regionale Melilli, che a sua volta lo ha consegnato al partito di Viterbo e quindi a me, come candidata.
Una polemica basata sul nulla. Noi siamo un’altra cosa, ci candidiamo per dire le cose come stanno. Questi sono fatti”.
Il simbolo è saldamente sulla lista di Luisa Ciambella. Solo un fuoriprogramma che ha smosso la routine della consegna liste.
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