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Politica - Il sindaco di Montalto di Castro, Sergio Caci, annuncia la sua uscita da Forza Italia e guarda alla Lega

“Non posso mica farmi rappresentare da uno come Giacomoni…”

di Francesca Buzzi
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Montalto di Castro - Il sindaco Sergio Caci

Montalto di Castro – Il sindaco Sergio Caci

Sergio Caci, sindaco di Montalto di Castro

Sergio Caci, sindaco di Montalto di Castro

Montalto di Castro – “Non posso mica farmi rappresentare da uno come Giacomoni…”. Sergio Caci proprio non ci sta, gira i tacchi e se ne va da Forza Italia. Una decisione maturata da mesi, ma scatenata, in qualche modo, dal “siparietto” andato in scena a Montecitorio il primo agosto tra il deputato Sestino Giacomoni, di Forza Italia appunto, e Roberto Fico. Il primo per rispondere a un errore del presidente della Camera che lo aveva chiamato erroneamente Giacomini, ha replicando “ribattezzandolo” Fica.

“Ci pensavo già da tempo – Caci – ma quella forse è stata davvero la scintilla determinante. Non se ne può più”.

Sergio Caci, sindaco di Montalto di Castro al suo secondo mandato consecutivo, ufficializza la sua uscita dal partito di Silvio Berlusconi e butta un occhio ancora più a destra, verso la Lega.

“Per ora non ho intenzione di aderire a nessun partito – precisa -. Ho avuto degli incontri con il leader locale della Lega, il senatore Umberto Fusco, ma nulla di più. Di sicuro se dovessi andare a votare, voterei Lega. E’ il partito nel quale mi riconosco meglio, con una vera e propria guida nazionale, Matteo Salvini. Altro che Berlusconi…”.

Il Cavaliere, per Caci, ha perso il polso della situazione e non c’è nessun altro che abbia raccolto il testimone a dovere.

“La nomina di Antonio Tajani a vicepresidente lascia il tempo che trova – dice Sergio Caci -. La realtà è che non si sa più chi è il punto di riferimento di Forza Italia. Per non parlare poi della totale assenza di meritocrazia: chi meno lavora, più ottiene. Basti pensare alla candidatura alle politiche del “nostro” Fabio Notazio, messo soltanto quarto in lista, quando si sarebbe meritato secondo me anche la prima posizione. Per far passare avanti chi poi? Gasparri… insomma i soliti noti”.

A destra, però, non ci sarebbe solo la Lega. Fratelli d’Italia? “No, Fratelli d’Italia non può definirsi un vero e proprio partito – dice senza mezzi termini il sindaco di Montalto -. E’ una sorta di club, una cosa piccola, che può funzionare a livello locale in alcune realtà. Ho molta stima di Giorgia Meloni e la vedrei benissimo come sindaco di Roma, ma niente di più. Non è un leader di caratura nazionale”.

La scelta, dunque, è ricaduta sulla Lega.

“Ripeto non ho intenzione di entrare nel partito, almeno per ora – sottolinea ancora Caci -, ma la Lega è il “mio” partito adesso. Gli unici leader politici italiani sono Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ma il movimento cinque stelle non è del tutto nelle mie corde”.

La comunicazione dell’uscita di Sergio Caci da Forza Italia arriva lontano da ogni tornata elettorale. Non a caso.

“Non volevo creare polveroni – conclude – o far pensare a qualcuno che prendevo questa decisione per aspirare a qualche candidatura. Ho aspettato che si chiudesse il cerchio delle politiche, delle regionali e anche delle amministrative, seppur non mi riguardavano da vicino. Ora, però, è tempo di voltare pagina”.

Francesca Buzzi


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6 agosto, 2018

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