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Viterbo - Il vescovo Lino Fumagalli dopo l'iniziativa dell'oratorio della Verità, che ha messo a disposizione dei richiedenti asilo il campo da calcio e la palestra

“Le parrocchie di Viterbo aprano le porte ai migranti”

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Viterbo - La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità - Il vescovo Lino Fumagalli

Viterbo – La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità – Il vescovo Lino Fumagalli

Viterbo - La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità

Viterbo – La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità

Viterbo - La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità - Al centro: Don Elio Forti

Viterbo – La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità – Al centro: Don Elio Forti

Viterbo - La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità

Viterbo – La performance teatrale Esercizi per gli attori alla parrocchia della Verità

Viterbo - L'incontro di calcio tra i richiedenti asilo e gli animatori della Verità

Viterbo – L’incontro di calcio tra i richiedenti asilo e gli animatori della Verità

Viterbo – (r.s.) – “Le parrocchie di Viterbo aprano le porte ai migranti”. È il messaggio del vescovo Lino Fumagalli durante Una comunità senza confini, la giornata organizzata dalla parrocchia della Verità e che ha visto protagonisti i ragazzi dell’oratorio e i richiedenti asilo del Cas Tre Fontane.

Da settembre dello scorso anno don Elio Forti, parroco della Verità e vicario di zona della diocesi, ha messo a disposizione del gruppo di migranti il campo da calcio dell’oratorio. Poi la palestra, per il corso di recitazione, e ha organizzato una serie di incontri con i giovani che si preparano alla Cresima.

“L’accoglienza e l’integrazione – sottolinea il vescovo Fumagalli – sono momenti di arricchimento. Inoltre è questo il futuro dell’Italia, oltre al presente della nostra chiesa. La Compagnia di Gesù, ad esempio, è già formata al 60% da africani, asiatici e cittadini dell’America Latina. E tra qualche anno l’80% della chiesa cattolica sarà formato da cittadini dell’America Latina, delle Filippine e dell’India. Ma non ci sono e non ci saranno immigrati o stranieri, ma solo fratelli con pari dignità. E mi auguro che questa concezione si estenda anche alla società civile”.

Quanto imparato in questi mesi i richiedenti asilo del Cas al Balletti Palace Hotel di viale Trento lo hanno messo in mostra giovedì sera. Prima hanno sfidato sul campo da calcio di via Oslavia gli animatori del Grest della Verità, vincendo sei a uno. Poi hanno inscenato Esercizi per gli attori, la performance teatrale dell’associazione culturale Artestudio e curata dal registra Marco Paparella. Rientra nel progetto Teatro in fuga, è dedicato alla questione delle migrazioni forzate ed è realizzato con e per i migranti.

Esercizi per gli attori è un collage emozionale, una combinazione di musiche e colori, un gioco di sedie e pochi altri oggetti, che diventano barche, città nel deserto, intere guarnigioni di soldati, il Mediterraneo. Esercizi per gli attori è il racconto delle esperienze vissute da quei richiedenti asilo, che sul palco diventano veri e propri artisti.

Il vescovo Fumagalli lo definisce “un momento di riflessione, grazie al quale abbiamo imparato che nella vita si cammina insieme, ci si guarda negli occhi e ci si aiuta a vicenda. Ecco, questi dovrebbero essere anche gli ingredienti dei programmi dell’accoglienza e dell’integrazione. Grazie alla parrocchia della Verità e a don Elio per l’esempio che ci hanno dato, e mi auguro che presto ci sia un’apertura anche dalle altre parrocchie di Viterbo. Mi auguro che presto si possa creare un campionato di calcio tra la squadra dei ragazzi del Cas Tre Fontane e quelle dei giovani delle nostre parrocchie. Ho già chiesto ai responsabili di questo gruppo di richiedenti asilo di mettersi in contatto con l’università, disponibile a inserirli nei suoi circuiti sportivi”.

Toccanti anche le parole del capitano della squadra composta dagli animatori del Grest della Verità. “Abbiamo giocato pensando solo a stare insieme e a divertirci – racconta Francesco -, e questo è ciò che conta di più. Un ringraziamento speciale a chi ha organizzato quest’evento, che è difficilissimo da mettere in piedi. Spero di giocare altre partite come questa”.


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17 settembre, 2018

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