Viterbo - La frase su Casapound del senatore Pd e riportata da Tusciaweb finisce nella rubrica del settimanale ed è tra le più votate

E Astorre finisce pure nello Stupidario dell’Espresso

L’Espresso – Lo Stupidario con la frase di Bruno Astorre L’Espresso – Lo Stupidario con la frase di Bruno Astorre Viterbo – Bruno Astorre

Viterbo – (g.f.) – “So’ fascisti, è vero, ma tante volte dovremmo imitare Casapound”. La “geniale” frase pronunciata da Bruno Astorre, candidato alla segreteria regionale Pd e ripresa da Tusciaweb lo ha portato agli onori della cronaca politica nazionale.

Ne hanno parlato tutti, ma adesso per il senatore Dem arriva un altro riconoscimento. La sua uscita all’incontro a Viterbo entra a far parte a pieno titolo dello Stupidario, la rubrica dell’Espresso, in cui sono riportate le migliori-peggiori uscite dei politici italiani.

Quella di Astorre è tra le prime. Grande successo, ieri pomeriggio si piazzava terza, con l’80% dei consensi. Ma solo i lettori del settimanale, con il loro insindacabile commento, potranno decretare quale, tra gli innumerevoli sfondoni sia meritevole del posto più alto sul podio.

Le parole di Astorre sono riportate integramente dal settimanale, compresa la citazione di Ugo Sposetti. Chissà quanto sarà felice l’ex senatore. “So’ fascisti, è vero, ma dovremmo imitare Casapound per il loro modo di stare in mezzo alla gente – ha detto Astorre – come diceva Ugo Sposetti, i diritti civili sono roba da Parioli, non del popolo”.

Ha ricevuto molte stelle, ma Barbara Saltamartini, deputata leghista, lo supera con una storica frase pronunciata a Radio1. Su Benito Mussolini. “Di Mussolini – ha detto Saltamartini – sono più le cose positive. Fino a che non ha fatto alcune scelte drammatiche, credo che ci siano state cose molto positive, alcune ancora restano. L’Inps per esempio, o l’Opera nazionale per la prima infanzia. Il mio giudizio è positivo, fino ad un certo punto”. Fino a un certo punto, anche i lettori si sono sentiti di votarla, ma non come Selene Ticchi, la militante Forza Nuova nella bufera per avere indossato la t-shirt con la scritta Auschwitzland e un disegno che ricorda il castello di un parco giochi.

Subissata dalle polemiche, si è giustificata: “Pensavo fosse solo humour nero – ha detto Ticchi – non volevo mancare di rispetto a nessuno. Credo inoltre che l’Italia abbia problemi più gravi, sono stata ingenua e disattenta, erano le 5,30 del mattino e ho messo la prima maglietta che ho trovato nell’armadio”. Guardaroba dal gusto discutibile.

A fare buona compagnia ad Astorre e gli altri, c’è la crema della politica nazionale. Dal vice premier Luigi Di Maio (M5s), che su Rai2, alla domanda se sia amore vero tra lui e Salvini, ha risposto: “No, io sono eterosessuale”, al suo collega di pari grado, Matteo Salvini (Lega), che si cimenta in suggerimenti culinari per contrastare la moda di Halloween.

Ci rientra pure Vittorio Di Battista, il padre di Alessandro. A Circo Massimo incalza il conduttore, chiedendo d’essere pagato. Richiesta motivata: “Non vedo perché Renzi debba prendere 20mila euro per un discorso e io niente. Per me 1.500 euro a intervista sarebbe il prezzo giusto”. Prezzi contenuti.

C’è spazio anche per Giorgia Meloni e il 25 aprile ritenuto festa divisiva e Alessandra Mussolini, o Gianluigi Paragone, giornalista eletto nel Movimento 5 stelle, ma anche Francesco Facchinetti sulla pena di morte e molti altri.

Tutti con la loro frase, ma quella di Astorre pare proprio irraggiungibile.