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Corchiano - Promotrice della campagna insieme a una rete di organizzazioni della società civile

L’associazione comuni virtuosi a favore del premio Nobel per la pace a Riace

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Bengasi Battisti

Bengasi Battisti

Corchiano – Riceviamo e pubblichiamo – Riace “Premio nobel per la pace”.

Il testo dell’appello di cui l’associazione comuni virtuosi è promotore insieme a una rete di organizzazioni della società civile.

L’associazione nazionale comuni virtuosi, insieme ad una rete di organizzazioni della società civile promuove una campagna a favore dell’assegnazione del premio Nobel per la pace 2019 a Riace, il piccolo comune calabrese che invece di rinchiudere i rifugiati in campi profughi li ha integrati nella sua vita di tutti i giorni.

Giovedì 20 dicembre, a Roma al teatro Palladium, ci sarà un’importante iniziativa a sostegno della candidatura di Riace.

Siamo una rete di organizzazioni della società civile  – si legge nel testo dell’appello – che vogliono promuovere una campagna a favore dell’assegnazione del premio Nobel per la pace 2019 a Riace, il piccolo comune calabrese che invece di rinchiudere i rifugiati in campi profughi li ha integrati nella sua vita di tutti i giorni.

Riace  – si legge ancora – è conosciuta in tutta Europa per il suo modello innovativo di accoglienza e di inclusione dei rifugiati che ha ridato vita ad un territorio quasi spopolato a causa dell’emigrazione e della endemica mancanza di lavoro.

Le case abbandonate sono state restaurate utilizzando fondi regionali, sono stati aperti numerosi laboratori artigianali e sono state avviate molte altre attività che hanno creato lavoro sia per i rifugiati che per i residenti.

Nel 2018 il sindaco di Riace, Domenico Lucano, è stato arrestato, poi rilasciato, sospeso dalla carica e infine esiliato dal Comune con un provvedimento di divieto di dimora per “impedire la reiterazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

Un provvedimento che rappresenta un gesto politico preceduto dal blocco nel 2016 dell’erogazione dei fondi destinati al programma di accoglienza e inserimento degli immigrati, che lasciò Riace in condizioni precarie.

Gli atti giudiziari intrapresi nei confronti del sindaco Lucano appaiono essere un chiaro tentativo di porre fine ad una esperienza che contrasta chiaramente con le attività dei Governi che si oppongono all’accoglienza e all’inclusione dei rifugiati e mostrano tolleranza in casi di attività fraudolente messe in atto nei centri di accoglienza di tutta Italia e in una Regione dove il crimine organizzato – non di rado – opera impunemente.

Supportare la nomina del comune di Riace per il Nobel della pace è un atto di impegno civile e un orizzonte di convivenza per la stessa Europa.

Bengasi Battisti
Direttivo nazionale comuni virtuosi


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19 dicembre, 2018

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