Tuscania – (g.f.) – Gesù diventa laggiù nella poesia di Natale all’istituto comprensivo Ridolfi di Tuscania e la polemica, accesasi in paese, prima si è diffusa in tutta la provincia, poi ha varcato i confini della Tuscia.
La sostituzione nel componimento, pare da parte di una maestra, non è piaciuta.
Prima di tutti, al sindaco Bartolacci, pure il senatore FI Francesco Battistoni ha avuto qualcosa da ridire e persino la curia, tramite il vicario generale, don Luigi Fabbri, ha definito offensivo il gesto.
Ma la notizia diffusa da Tusciaweb è arrivata anche a due big della politica italiana, il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini (Lega) e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Non proprio contenti della “licenza poetica” nella scuola di Tuscania.
L’anno scorso un’insegnante sostituì “Gesù” con “Perù”, quest’anno un’altra cambia “bambino Gesù” con “bambino laggiù”. L’unica cosa da cui andrebbero tutelati i bambini, non sono le canzoni natalizie, ma certe maestre schiave del furore ideologico e del politicamente corretto.
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 13 dicembre 2018
“L’anno scorso un’insegnante sostituì “Gesù” con “Perù” – ricorda Giorgia Meloni in un tweet riportato anche su Facebook – quest’anno un’altra cambia “bambino Gesù” con “bambino laggiù”.
L’unica cosa da cui andrebbero tutelati i bambini, non sono le canzoni natalizie, ma certe maestre schiave del furore ideologico e del politicamente corretto”.
Meloni è piuttosto netta, Salvini, se possibile, lo è ancora di più. Senza girarci troppo intorno, spiega anche lui cosa ne pensa. E tanto per essere certo che il messaggio arrivi, lo diffonde non solo via Twitter ma anche postandolo su Facebook.
“Follia. Obbligati a sostituire “Bambino Gesù” con “Bambino laggiù” – scrive Matteo Salvini – se una maestra ha davvero fatto questo, dovrebbe rammaricarsi della sua idiozia”.
Il ministro si pone una domanda, a beneficio dei suoi follower: “Come si può anche solo pensare che una canzoncina delle elementari dia fastidio ai bimbi di altre religioni?”. Quindi, una chiusura in tema: “Evviva il Natale”.
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