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Orte - Enrico Mezzetti e Massimo Recchioni (Anpi) presentano l'incontro "Essere antifascisti oggi in Italia e in Europa" - Il 22 febbraio ore 17 sala conferenze dopolavoro ferroviario

“La storia ha insegnato poco, rischiano di tornare tempi bui”

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Enrico Mezzetti e Massimo Recchioni

Enrico Mezzetti e Massimo Recchioni

Orte – (g.f.) – “La storia ha insegnato poco, tempi bui rischiano di tornare”. Massimo Recchioni è presidente Anpi di Orte e presentando l’incontro “Essere antifascisti oggi in Italia e in Europa” si era posto un dubbio: “Molti potrebbero dire che il titolo è anacronistico”. Quella frase è già una risposta.

L’appuntamento è in programma domani, venerdì 22 febbraio alle 17, nella sala conferenze del dopolavoro ferroviario a Orte, in corso Garibaldi.

“Viviamo un momento storico – sottolinea Recchioni – in cui quasi tutto è consentito: insulto, prevaricazione, razzismo, omofobia. Espressioni esse stesse di fascismo”.

All’iniziativa interviene Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi. “Ne siamo onorati. Che io ricordi, non c’è mai stato un presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia a Viterbo. Faremo il punto delle attività portate avanti in sezione, nel comitato provinciale, oltre a programmare. Ribadendo il nostro impegno di fieri antifascisti.

Questo sarebbe un paese diverso se si fossero attuati sul serio almeno una decina d’articoli della Costituzione, la legge Mancino o ancora più indietro, la legge Scelba. In Germania se vai in giro con la bandiera con la svastica ti arrestano”.

Domani sarà presente anche Fabrizio De Santis, coordinatore Anpi Lazio e oltre a Recchioni, introdurrà i lavori Enrico Mezzetti, presidente del comitato provinciale.

“L’Anpi è al di sopra delle parti – osserva Mezzetti – è indispensabile sottolinearlo. In Italia non c’è una destra antifascista, come in Europa o negli Stati Uniti. Al massimo da noi è afascista. Un dato anomalo, anche in assenza di memoria e nel mito d’italiani brava gente.

Proprio l’altro ieri, in Etiopia hanno celebrato il giorno del ricordo. Per le stragi fasciste degli italiani brava gente. Un mito da sfatare. In Germania i conti con la storia li hanno fatti, in Italia no”.

Oggi la situazione si è fatta complessa. “La lotta al fascismo è attuale – continua Mezzetti – viviamo in una società in cui si manifestano disprezzo, odio di classe, sesso, religione. Disprezzo e ricerca del nemico, con un ministro che ha solo spostato più a sud il terrore.

Adesso è nel Mediterraneo. Sono i neri. E trova consenso pure nelle persone che prima erano oggetto del suo stesso disprezzo.

Queste sono forme vicine al fascismo? Secondo noi sì ed è necessario rispondere sul piano culturale ma anche pratico e dell’accoglienza. Perché sul fronte immigrazione si sta costruendo una bomba sociale, con milioni d’immigrati che vivono in Italia, seconde, terze generazioni, che parlano italiano meglio di noi, ma che si sentiranno discriminati”.

E non solo: “Senza considerare il tipo di ricchezza che stiamo disperdendo. Freud era un immigrato, così Einstein. Steve Jobs era figlio di un siriano emigrato negli Stati Uniti”.

Occorre un lavoro culturale ma anche politico, per Recchioni: “L’Anpi lo fa da sempre. Come associazione siamo più grandi di due anni rispetto alla Repubblica. Esistiamo dal 1944, un ente morale dello stato al di sopra delle parti.

Non siamo contro un ministro o contro un governo, ma difendiamo valori. L’Anpi è intervenuta quando ha visto calpestare valori difesi dalla Costituzione e oggi interviene, ritenendo di doverlo fare”.


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21 febbraio, 2019

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