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Inchiesta Crea - Il presidente della Talete atteso dalla Guardia di finanza all'aeroporto di Fiumicino per notificargli l'ordinanza d'arresto ai domiciliari

Salvatore Parlato rientra dalle Maldive

di Raffaele Strocchia
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Salvatore Parlato

Salvatore Parlato

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Viterbo – È finita la vacanza di Salvatore Parlato alle Maldive. Ieri sera il presidente del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria sul quale la procura di Roma ha aperto un’inchiesta, era atteso dalla Guardia di finanza all’aeroporto di Fiumicino per notificargli l’ordinanza agli arresti domiciliari disposta dal gip della Capitale.

La misura cautelare nei confronti di Parlato era in sospeso da martedì, quando i militari hanno consegnato le prime quattro. Una ha raggiunto il direttore generale dell’ente Ida Marandola, reclusa in casa da cinque giorni. Mentre le altre tre erano indirizzate ad altrettanti funzionari del Crea, per i quali è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

La procura di Roma, che ipotizza i reati di abuso d’ufficio, peculato e falso, negli atti d’inchiesta parla di “gravi irregolarità nella gestione del Crea”. Dalla scelta della nuova sede, all’affidamento dei servizi di trasloco e facchinaggio, fino ad arrivare alla mancata riduzione del canone di locazione di due immobili. Ma durante le indagini, avviate tra il 2016 e il 2017 dai militari del nucleo economico-finanziario delle fiamme gialle, sarebbero “emersi anche abusi nella procedura di stabilizzazione di alcuni lavoratori precari e nel pagamento di prestazioni professionali sulla base di incarichi di collaborazione affidati a due persone che in realtà non hanno svolto alcuna attività lavorativa”.

Parlato, in particolare, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, “nel 2015, in qualità di commissario straordinario del Crea (è presidente dal 2017, ndr), avrebbe emesso una serie di decreti che avrebbero sbloccato l’acquisizione della nuova sede dell’ente”.

Sull’inchiesta è intervenuto nei giorni scorsi anche il ministro delle politiche agricole, Gian Marco Centinaio. L’ente è infatti vigilato proprio dal Mipaaft. “Le vicende giudiziarie del Crea – ha detto Centinaio a margine di una conferenza stampa al Senato – mi hanno lasciato molto sorpreso. Nelle prossime ore farò il punto della situazione. Sto valutando tutte le soluzioni, tra cui il commissariamento. Tuttavia ricerca e programmi vanno avanti. Nell’ente ci sono migliaia di persone che fanno un lavoro di ricerca prezioso per l’agricoltura e il settore alimentare”. Ieri, con un tweet, il ministro Centinaio ha ribadito: “Settimana prossima affronterò la questione Crea, perché la ricerca prima di tutto e perché voglio tutelare chi ci lavora con passione e serietà”.

Salvatore Parlato, nato a Lentini (Siracusa) 46 anni fa, oltre a essere presidente del Crea, è anche presidente della Talete, la società che gestisce il servizio idrico integrato per 58 comuni del Viterbese e per tre comuni della provincia di Roma. Nonostante Talete non c’entri nulla con l’operazione della Guardia di finanza, è inevitabile che questa incida pure sugli equilibri della società di via Romiti.

Raffaele Strocchia


Articoli: Il ministro Gian Marco Centinaio: “Crea, sto valutando il commissariamento” – Giuseppe Fraticelli (Cda Talete): “Talete, Parlato è ancora presidente con pieni poteri” – Arresti domiciliari per Salvatore Parlato


Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.


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10 marzo, 2019

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