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Slovacchia - Papa Francesco nel colloquio con i gesuiti: “So che qualche prelato già preparava il conclave, pazienza”

“Sto bene, nonostante alcuni mi volessero morto”

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Papa Francesco

Papa Francesco


Bratislava – “Sto bene, nonostante alcuni mi volessero morto”.

Così papa Francesco durante il suo viaggio in Slovacchia in occasione del colloquio con i gesuiti.

“Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto – ha detto il pontefice -. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave.  Pazienza! Grazie a Dio, sto bene. Fare quell’intervento è stata una decisione che io non volevo prendere: è stato un infermiere a convincermi. Gli infermieri a volte capiscono la situazione più dei medici perché sono in contatto diretto con i pazienti”.

“Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la chiesa non si merita questo: è opera del diavolo. Io l’ho anche detto ad alcuni di loro – ha aggiunto in una conversazione pubblicata da Civiltà Cattolica e anticipata dalla Stampa -. Sì, ci sono anche chierici che fanno commenti cattivi sul mio conto. A me, a volte, viene a mancare la pazienza, specialmente quando emettono giudizi senza entrare in un vero dialogo. Lì non posso far nulla. Io comunque vado avanti senza entrare nel loro mondo di idee e fantasie. Non voglio entrarci e per questo preferisco predicare”.

“Oggi si torna al passato per cercare sicurezze – ha concluso Bergoglio -. Ci dà paura celebrare davanti al popolo di Dio che ci guarda in faccia e ci dice la verità. Ci dà paura andare avanti nelle esperienze pastorali. Penso al lavoro che è stato fatto, padre Spadaro era presente, al Sinodo sulla famiglia per far capire che le coppie in seconda unione non sono già condannate all’inferno. Ci dà paura accompagnare gente con diversità sessuale, rigidità e clericalismo sono due perversioni”.


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21 settembre, 2021

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