3 Febbraio 2018 - 11.30

VALLE DEL CHIAMPO – Non rispettano i domiciliari, tornano in carcere

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Nella giornata di ieri i Carabinieri delle stazioni di Arzignano (VI) e Chiampo (VI) hanno eseguito due provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di altrettante persone che avevano commesso dei reati in passato e sono finite, una in carcere e la seconda in detenzione domiciliare, per scontare la pena inflitta in sede di condanna definitiva.

Nel pomeriggio, infatti, i Carabinieri di Arzignano hanno arrestato e tradotto alla Casa Circondariale di Vicenza MOKU Gazmir, 43enne, albanese, residente a Montorso Vicentino (VI), già sottoposto al regime della detenzione domiciliare per scontare un definitivo di pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione per reati in materia di stupefacenti risalenti al dicembre 2016. All’epoca, infatti, lo straniero era stato arrestato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Valdagno subito dopo avere venduto una dose di cocaina a un arzignanese, proprio in quel capoluogo comunale. La perquisizione eseguita sulla persona aveva consentito il rinvenimento di ulteriori 19 dosi della stessa sostanza, già pronta per la vendita, mentre nell’armadietto a lui in uso nell’azienda dove lavorava, sono stati trovati più di 19 mila euro ed un bilancino di precisione. L’aggravamento della misura è stato deciso dal Tribunale di Sorveglianza di Verona, dopo molteplici segnalazioni da parte dei Carabinieri procedenti, in ordine a ripetute violazioni alle prescrizioni della detenzione domiciliare. L’uomo, infatti, più volte non era stato trovato a casa perché solito uscire la mattina senza avere ottenuto alcuna autorizzazione del giudice. MOKU Gazmir, pertanto, alla fine delle operazioni di rito, è stato accompagnato alla casa circondariale di Vicenza per terminare la propria pena.

Poche ore prima, anche la Stazione Carabinieri di Chiampo ha eseguito un ordine per espiazione pena, emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia nei confronti di PERNIGOTTO Massimo, 43enne, residente in quel comune. L’uomo è stato condannato alla pena di 11 mesi e 24 giorni di reclusione, da scontare in regime di detenzione domiciliare, quale esito di sentenza definitiva per il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, commessi in Creazzo tra gli anni 2003 e 2007. Lo stesso è stato, così, accompagnato nella sua abitazione dove è stato reso edotto degli obblighi derivanti dal suo stato di detenzione.

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