Il Vescovo Monsignor Erio Castellucci ammonisce tutti: sia la manifestazione che la contromanifestazione di riparazione

“Rifiuto gli atteggiamenti discriminatori verso coloro che non condividono l’antropologia cattolica e che, rimanendo entro la legalità, decidono di manifestare pubblicamente le proprie idee”. Quindi, pur nel “sostanziale dissenso dai contenuti e dal metodo che anima il Gay pride, mi pare inopportuno creare tensioni e polemiche”. Così il vescovo di Modena Monsignor Erio Castellucci rompe il silenzio, e si esprime in merito al Modena Pride che andrà in scena domani. Nella  sua lettera premette di non voler ricorrere ad un linguaggio ufficiale ma quasi confidenziale al fine di fissare meglio la posizione della diocesi sul tema. Monsignor Castellucci ribadisce la sua adesione alla visione antropologica cattolica che vede il matrimonio una comunione di vita e di amore tra un uomo e una donna, ma nonostante questo sottolinea che ogni persona debba essere accolta e accompagnata e dunque rifiuta ogni atteggiamento discriminatorio verso coloro che decidono di manifestare le proprie idee. Sua eccellenza però esprime il dissenso verso la scelta di utilizzare il rosone del Duomo come logo del Modena Pride, in quanto simbolo caro ai modenesi, è, secondo l’arcivescovo, di per se una scelta provocatorio. Tuttavia prende le distanze anche dal Comitato San Geminiano Vescovo, che nella giornata di domani ha organizzato una contromanifestazione. Monsignor Castellucci si è detto contrario a iniziative che possono fomentare gli estremismi e incentivare le polemiche. La processione di riparazione, precisa Monsignor Castellucci dovrebbe essere  un momento di preghiera e non una manifestazione contro qualcuno.