Indagato per peculato l’ex assessore Damiano Stufara

PERUGIA – Per la questione delle ‘spese pazze’ in Regione, Damiano Stufara, ex capogruppo di Rifondazione comunista a Palazzo Cesaroni, ex assessore ed ex vicepresidente del Consiglio, è sotto inchiesta con l’accusa di peculato per un importo di tredicimila euro relativi a rimborsi chilometrici e soldi spesi in tipografia per far stampare manifesti con il logo del Partito e del Gruppo regionale di riferimento. La Guardia di finanza e la Procura della Repubblica vogliono vederci chiaro per quanto riguarda l’impiego di denaro pubblico da parte degli schieramenti per attività ritenute non politico-istituzionali. Dopo la notifica arrivata al politico ternano dell’avviso di conclusione delle indagini, il suo legale, l’avvocato Emilio Festa, sta esaminando le circa cinquemila pagine di atti allegati al provvedimento che raccontano la genesi dell’indagine. Tra il 2012 e il 2013 Stufara pubblicò online il rendiconto del gruppo, con tanto di scontrini, fatture e pezze d’appoggio, in un’ottica di totale trasparenza. Ora però arriva la tegola dell’avviso di garanzia. «Sono sereno. Proprio questa sarà la sede per poter chiarire tutto – dichiara Stufara –. Non avevamo nulla da nascondere allora, non nascondiamo niente nemmeno adesso. Abbiamo fatto stampare manifesti per nostre iniziative e riteniamo che si trattasse dell’espressione istituzionale di un partito. Riteniamo di aver agito in maniera del tutto legittima e lo dimostreremo». Nel frattempo, la Finanza e Procura stanno procedendo alla notifica degli atti di incolpazione a tutti i gruppi della legislatura 2010-2015 e mancano all’appello i gruppi più numerosi, quelli del Pd, Pdl, Idv e Lega nord.

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