Amministrazione – Pd, tensione alle stelle

Terni: Melasecche-Orsini a un passo dallo scontro fisico giovedì. Il primo evoca la Corte dei conti. Il secondo pure, su Telfer e rapporti fra l’ex assessore Dominici e lo studio del sindaco

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Tensione alle stella fra opposizione – in particolare il consigliere comunale del Pd, Valdimiro Orsini – e amministrazione comunale – in particolare l’assessore Enrico Melasecche (ma Orsini e il Pd ce l’hanno anche con il sindaco) in quel di Terni. Dopo le accuse dell’esponente Dem, rivolte all’assessore ai lavori pubblici, di essere in qualche modo ‘teleguidato’ dal commissario della Lega a Terni, Barbara Saltamartini, il secondo ha replicato duramente evocando azioni risarcitorie da parte della Corte dei conti regionale per il dissesto lasciato in eredità dal centrosinistra targato Di Girolamo. Un ‘battibecco’ che, proprio giovedì, ha preso una forma reale quando i due si sono incrociati nei pressi di palazzo Spada: sono volate parole grosse, accuse reciproche è c’è mancato poco che la situazione non degenerasse.

«Sindaco spieghi la revoca di Dominici»

Ora Orsini, nel pieno della ‘mareggiata’ politica, risponde ed evoca a sua volta vicende che, almeno nel caso della rimozione della passerella Telfer, sono state già oggetto di un esposto all’autorità giudiziaria. E lo fa insieme agli altri consiglieri del Pd: «Abbiamo chiesto, insieme a tutte le opposizioni – scrivono gli esponenti Democratici in una nota – al sindaco e alla maggioranza di centrodestra, di spiegare nell’aula del consiglio comunale le motivazioni che hanno portato il primo cittadino a ritirare le deleghe a un assessore di primissimo piano come quello al bilancio e alle partecipate. Il sindaco si è nascosto dietro al voto della sua maggioranza che ha detto ‘no’ alla trattazione del punto all’ordine del giorno dello scorso consiglio comunale».

«Telfer e studio legale, cosa dice?»

«Ma almeno su due aspetti – proseguono Orsini, Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis – il sindaco Latini dovrebbe essere chiaro nei confronti del consiglio comunale e della città. Ci riferiamo alle dichiarazioni che l’assessore Dominici ha rilasciato nella giornata del ritiro delle deleghe. Dominici ha fatto due passaggi che spiccano più di altri: lo smontaggio della Telfer, lanciando ombre sul percorso amministrativo seguito; i rapporti con lo studio Napoletti, collega del sindaco Latini. In questo caso Dominici si è limitato a dire che i rapporti politici con il sindaco nascono in quello studio al quale è legato con rapporti di lavoro che sempre Dominici dice di essere sicuro che proseguiranno ancora».

Le domande

«Sindaco e assessore – chiedono i consiglieri del Pd – avevano dunque un’attività lavorativa in comune? E su vicende non confliggenti con la loro attività di amministratori pubblici? I rapporti in quello studio sono confliggenti o meno per eventuali nomine pubbliche da parte del sindaco? Al protocollo del comune di Terni risulta, infatti, la domanda del collega di studio per la nomina di amministratore di TerniReti. Non abbiamo paura di porre questi interrogativi al sindaco, non abbiamo paura delle rappresaglie dell’assessore Melasecche. Facciano pure tutti gli esposti che vogliono alla Corte dei conti che peraltro, sul dissesto, ha già tutto quello che è stato trasmesso a marzo 2018 dal commissario prefettizio. Noi continueremo a chiedere se un consiglio comunale democraticamente eletto dai ternani possa essere governato tramite chat tra l’assessore Melasecche e la commissaria politica Saltamartini, se questo costituisca un motivo di dignità per l’assemblea cittadina e soprattutto per il sindaco stesso. Continueremo, in attesa delle risposte del sindaco, a chiedere se l’operazione Telfer fosse così necessaria, quali siano state le modalità dell’individuazione del consulente che ha diretto l’operazione, se i maggiori costi che si sono verificati sullo smontaggio fossero realmente non prevedibili. Aspetti, anche questi, che forse meritano un approfondimento da parte della Corte dei conti».

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