Elezioni, la Meloni ‘carica’ Latini

La leader di FdI a Terni per sostenere il candidato della Lega. «Centrodestra ancora compatto, noi e i Cinque stelle modelli diversi. Siamo l’unica alternativa ai disastri del Pd»

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«Aiutiamo Lallo a vincere, per rimettere in piedi questa città e farla tornare a vivere nel pieno delle sue potenzialità»: Giorgia Meloni ha sostenuto amichevolmente così – utilizzando più volte il soprannome con il quale è conosciuto – il candidato sindaco del centrodestra alle amministrative di Terni, Leonardo Latini, durante l’iniziativa elettorale organizzata giovedì pomeriggio da Fratelli d’Italia all’hotel Michelangelo. Con lei, oltre ai maggiori esponenti regionali, anche Guido Crosetto, coordinatore nazionale del partito.

L’alternativa «Tra inchieste e dissesto non vi siete fatti mancare nulla» ha detto ironicamente alla platea la leader di FdI dal palco, aggiungendo che «Terni è la città simbolo del fallimento della sinistra». «Per questo – ha detto – domenica bisogna metterci la testa e votare Leonardo, che per me è già Lallo: per aiutare chi se lo merita e fermare chi non se lo merita. La sua elezione porterà un cambiamento, la possibilità per questa città di recuperare le tante occasioni perdute con anni di amministrazione del Pd». E allora come sarà la città con Latini sindaco? «Una città più sicura – si è detta certa la Meloni -, perché il problema della microcriminalità è diffusa, una città a misura di famiglia, una città che crede nella tutela dei suoi prodotti e nel lavoro, nella quale le persone sono garantite, a partire dai più deboli. Il centrodestra è l’alternativa».

L’INTERVISTA A GIORGIA MELONI – IL VIDEO

Il nodo alleanze Ma a proposito di centrodestra, non può sfuggire il fatto che FdI sia alleata della Lega alle amministrative, ma che non faccia parte del Governo giallo-verde. Un fatto che, ha detto ancora la Meloni, «disorienterà gli elettori della Lega, non quelli di Fdi, perché noi siamo rimasti sempre dalla stessa parte» . «Siamo l’unico partito del centrodestra che è rimasto chiuso nella stanza – ha aggiunto – mentre gli altri entravano ed uscivano con le porte girevoli. Gli unici che non hanno mai partecipato alle fuitine come qualcun altro» La Meloni ha detto di credere però ancora nella «compattezza del centrodestra, perché è il sentimento maggioritario degli italiani, come hanno dimostrato tutte le volte, dal 4 marzo in poi, che si è andati a votare. Secondo me lo dimostreranno anche domenica, il centrodestra e il M5S sono due modelli diversi».

Il tema acciaio Ciò non toglie, ha sottolineato ancora la leader di FdI, che «se questo Governo si è formato è anche grazie a noi e che gli daremo una mano per quello che ci piace. Ora valuteremo i provvedimenti che porterà avanti, per quelli che non ci piacciono non ci saremo». Infine, tornando ai temi locali, un passaggio del suo intervento la Meloni lo ha dedicato anche all’Ast. «Lo Stato italiano – ha concluso – negli anni passati non è riuscito a difendere le acciaierie anche per colpa di un’Unione europea che qui ha giocato certe partite facendo gli interessi di altre nazioni. Non ce lo possiamo dimenticare. Oggi dobbiamo lavorare sull’implementazione e sulle nostre capacità di immaginare nuovi sviluppi per il nostro acciaio, che altrimenti rischia di non poter reggere la concorrenza americana e cinese».

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