‘Giornata della donna’, l’Umbria manifesta

Cortei, a Perugia e Terni per ribadire il ‘no’ a violenza e femminicidio. Contro il sessismo, il sistema patriarcale di possesso e contro razzismo e fascismo

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«Una manifestazione contro la violenza sulle donne, una festa per rinnovare il nostro impegno nella gestione della ‘Casa delle donne’ e uno spettacolo teatraleper finanziarne le attività». Il programma pensato dalle volontarie della ‘Casa delle donne’ di Terni – che mette al centro della ‘Giornata internazionale delle donne’ temi importanti come la violenza, il femminicidio, l’infanticidio, la precarietà della vita e il lavoro, l’antirazzismo e l’antifascismo, l’impegno per la costruzione di una società in cui le donne abbiano piena cittadinanza e rispetto – è iniziato giovedì pomeriggio con un corteo cittadino partito da piazzale Bosco e che ha attraversato il centro cittadino.

A Terni

Il corteo «Abbiamo pensato di far partire il corteo da piazzale Bosco – hanno spiegato – come luogo simbolico perché teatro di una terribile violenza ai danni di una donna della nostra città». Il corteo è stato accompagnato dal coro della ‘Casa delle donne’ che si è esibito durante il percorso diretto dalle maestre Anna Maria Civico e Elena D’Ascenzo. Un corteo che si inserisce nel programma delle manifestazioni dello sciopero globale delle donne, organizzato in Italia dalla rete femminista ‘Non una di meno’ e che ha visto molte donne scendere nelle piazze «contro la violenza e il femminicidio, contro il sessismo, il sistema patriarcale di possesso che domina nella nostra società e contro razzismo e fascismo». Il corteo è stata anche l’occasione per rilanciare «la nostra campagna di mappatura delle città ‘Si_cura la città, sicure le donne’, campagna con la quale si chiede alle donne di partecipare attivamente nell’individuazione di aree e luoghi della città in cui è possibile intervenire attivamente per renderne più sicura la fruizione da parte di tutte le cittadine e tutti i cittadini».

Una festa Il 10 marzo, alla ‘Casa delle donne’, «accoglieremo le donne della città per festeggiare insieme il quarto anno di attività della ‘Casa’», hanno annunciato le volontarie. «Con questa festa, che organizziamo ogni anno, oltre a raccogliere fondi per le attività e i servizi che offriamo alle donne, rinnoveremo il nostro impegno di volontarie e attiviste per i diritti e il benessere di tutte le donne della nostra città. Lo faremo a ritmo di musica perché l’aggregazione e l’unione delle donne si coltiva e nutre anche di momenti di puro e semplice divertimento. La festa inizierà alle 19 con l’esibizione del coro della ‘Casa delle donne’ di Terni e proseguirà con una cena di autofinanziamento e un djset a cura di Eleonora Anzini».

Uno spettacolo Infine il 28 marzo «proporremo alla città uno spettacolo teatrale dal titolo ‘Mi sa che fuori è primavera’, tratto dall’omonimo libro di Concita De Gregorio, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti e l’interpretazione di Gaia Saitta nelle vesti di Irina». È una storia forte, destabilizzante quasi per la lucidità con la quale Irina racconta a vari destinatari, i fatti relativi alla scomparsa delle figlie, le due gemelline Livia e Alessia, sottratte il 29 gennaio 2011 dal padre, lo svizzero Matthias Shepp morto poi suicida. «Una storia che ci parla di tanti troppi altri casi simili anche recenti, che ci parla di uomini che pensano di possedere la vita di mogli, figli e figlie e di poterne disporre a piacimento fino ad arrivare all’omicidio». Per assistere allo spettacolo che sarà messo in scena al teatro Secci il 28 marzo alle 21 è necessario prenotarsi alla ‘Casa delle donne’, aperta dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30 e il mercoledì mattina dalle 9 alle 13.

A Perugia

A Perugia Anche a Perugia le donne sono scese in piazza. ‘Non una di meno – Perugia’ ha organizzato infatti, alle 12, una ‘Passeggiata indecorosa delle scioperanti’ alle scalette di Sant’Ercolano. Dalle 14, invece, in piazza IV Novembre è stato letto il piano femminista antiviolenza, si è svolta una sfilata delle scioperanti e dei tutorial di come diventare ‘femministe’ e una breve dimostrazione di autodifesa. Oltre, ovviamente, a musica e danze africane.

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