Bocci: «Ricostruiamo la casa del Pd»

Corsa alla segreteria regionale: «Ce lo chiede la gente. Appello all’unità e alla coesione: in questa fase non userò mai parole contro»

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di G.N.

Sta percorrendo il territorio da nord a sud, da est a ovest alla ricerca di un rinnovato dialogo con gli iscritti al Partito Democratico, ma anche con i cittadini per «ricostruire insieme la casa del Pd»: è l’ex sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, candidato alla segreteria regionale che parla di questa sua nuova avventura politica.

Non ci sono nemici

«È una ‘campagna’ dove non ci sono nemici, o avversari, ma si lavora per il polo dei democratici dell’Umbria. L’obiettivo deve essere quello di creare un partito forte, unito e rinnovato, capace, in un momento di difficoltà, di elaborare un progetto nuovo per recuperare credibilità e autorevolezza. Non dimentichiamoci che ci attendono mesi difficili, a cominciare dalle amministrative del prossimo anno, fino al 2020, con il rinnovo della Regione.

L’appello all’unità

«Il mio è un appello all’unità e alla coesione, perché quando il Pd è unito, è forte e vince. Quando si divide diventa un Pd difficile da comprendere, da capire e perde tutta la sua autorevolezza». Dai cittadini arriva, invece, la richiesta a «ricostruire una comunità di persone, dove tutti possano sentirsi protagonisti e, soprattutto, che sia inclusiva. Questo è il momento della massima generosità, dove ciascuno di noi si deve mettere al servizio di un progetto politico e dei cittadini, delle persone».

Il partito, una «comunità di persone serie»

«La mia candidatura si differenzia da quella di altri, innanzitutto, per il linguaggio. Io non considero il Pd un luogo dove si sono fatte solo cose non positive o cattive e ritengo che il partito, malgrado eventuali errori, sia ancora una comunità di persone serie e oneste che hanno passione politica. In questa fase congressuale non userò mai parole contro. Cosa che, invece, ho sentito in alcune espressioni di altri candidati. Anche perché certi incarichi sono stati ricoperti grazie ai democratici e alle democratiche dell’Umbria. Inoltre, come si vede anche dalle tante foto riportate, io mi rivolgo a un pubblico giovane».

I due obiettivi di Bocci

«Onestamente, sono molto concentrato su due cose. La prima: costruire una comunità, in cui ci sia posto per tutti, sapendo cogliere da ciascuno le cose buone che potrà dare e privilegiando i tanti valori positivi che ci sono. La seconda: la grande spinta innovativa, perché il partito ha futuro se sa cogliere i bisogni della società e li sa rappresentare al meglio».

Il ticket Verini-Pensi

«Premetto che rispetto le scelte di ognuno: questa è la prima regola in una comunità. Ma aggiungo che ci si allea quando ci sono convergenze programmatiche comuni. Se Pensi mi avesse chiesto di confrontarci sul programma e sull’idea di partito, non mi sarei sottratto e forse avrebbe trovato molte più ragioni per fare con me una scelta unitaria. Quanto al ticket, non ci trovo nulla di antipatico, anzi, le diversità sono un punto di forza».

Cosa farà da segretario

«Prima di tutto, recuperare iscritti e poi fare quello che è sempre stato promesso, ma mai realizzato negli ultimi anni: consegnare al Pd, ancor prima della scadenza naturale, una nuova classe dirigente, perché il mio compito è aiutare a far crescere in fretta giovani competenti, preparati, cui affidare non solo il futuro non lontano del Pd, ma anche il futuro delle istituzioni umbre».

Bocci e la Regione dell’Umbria

«Stia sereno Verini, l’unica ambizione è quella di evitare che nel 2020 si perda il governo della Regione. Lui sa che non ho mai chiesto nulla. Non faccio una cosa per averne un’altra. Ma l’obiettivo è lasciare la Regione in mano alla sinistra».

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