PD, Paolo Polinori segretario a Perugia

Il neo eletto: «Posiamo oggi la prima pietra di un nuovo percorso per dare alla cittàuna visione e un modello di sviluppo»

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Paolo Polinori è il nuovo segretario – era anche l’unico candidato – del Partito Democratico di Perugia. È stato eletto sabato mattina dall’assemblea comunale in occasione del congresso cittadino: «Oggi si posa la prima pietra di un nuovo un percorso – ha detto Polinori – e per questo rivolgo al Pd un ringraziamento incondizionato per lo sforzo di coesione fatto, che rappresenta un buon segnale per l’immagine che ho della politica, e per avermi consentito di essere qui a raccontare le mie idee per la città».

Ottimista Per Polinori, «la comunità che il partito rappresenta è un elemento fondamentale e che siamo uniti è condizione necessaria ma non sufficiente. Il nostro impegno deve essere rivolto alla costruzione di un nuovo modello di città, sapendo che bisogna governare il cambiamento e che al centro della nostra attenzione ci devono essere le nostre comunità, il lavoro, i giovani, il futuro. Gli indicatori hanno chiarito inequivocabilmente che la ripresa economica c’è e c’è dal lato della domanda interna, degli investimenti, del clima positivo delle imprese; alcuni degli indicatori di clima e fiducia per il settore manifatturiero sono tornati ai livelli più alti da sei anni a questa parte. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Chi si candida a governare ha bisogno di indicare una prospettiva e di definire un nuovo progetto e un nuovo modello di sviluppo che abbia consapevolezza del fatto che non si può uscire dalla crisi come vi si è entrati».

Il lavoro da fare Il neo segretario ha tracciato il percorso che il PD perugino dovrà seguire: «Bisogna cambiare paradigma e orizzonte temporale, bisogna avere una visione programmatica che non sia compatibile con i cicli elettorali ma che affronti prospettive che vanno al di là dei cinque anni in quello che abbiamo definito impegno lungo: questo è un elemento fondamentale». Fondamentale, ha spiegato, è !l’apertura verso i territori e verso la città. Dobbiamo mantenere uno stretto rapporto tra la segreteria e i circoli, anche mettendo al centro della vita politica del partito incontri sistematici coi segretari», mentre  «un elemento che mi sta particolarmente a cuore è il rapporto con l’associazionismo, che non può avvenire attraverso relazioni sporadiche. Le associazioni, nel tempo, hanno occupato lo spazio che la politica ha lasciato vuoto. È nostro compito riallacciare un dialogo, con umiltà e senza la pretesa di metterci il cappello, e anche indicando una nuova centralità per la vita associativa, il cui impatto sulla città va valutata anche a livello economico, per il valore degli immobili, delle attività, delle relazioni, nell’ottica di una economia della collettività o di cittadinanza».

Leonelli e Miccioni In apertura dei lavori, Giacomo Leonelli e Leonardo Miccioni hanno portato i saluti del PD regionale e di quello provinciale: «Oggi riparte un percorso di medio periodo – ha detto Leonelli – che ci dovrà vedere consapevoli della grande responsabilità che abbiamo sulle spalle, soprattutto perché sappiamo che le prospettive politiche del capoluogo non sono solo le prospettive del capoluogo. E se il futuro dell’Umbria passa per Perugia è evidente che il futuro di Perugia passa per quello che sarà in grado di fare questo partito. Mentre per Miccioni «dobbiamo ritrovare con urgenza una via nuova che parli di coesione e che riporti entusiasmo tra gli iscritti, nei circoli, nei territori. Dieci anni fa abbiamo fatto il PD per superare le divisioni nel centrosinistra e per fare un progetto alternativo al Paese, puntando sulla capacità di innovare il sistema politico; oggi siamo chiamati a fare questo. La nostra città ha bisogno di ritrovare una guida politica forte e nostro compito è ripartire da visione alternativa della città e mettere in campo le migliori energie».

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