Perugia, CasaPound scuote la città

Contro il corteo neo-fascista organizzato a Ponte San Giovanni il Pd si mobilita: «Subito delibere in ogni comune per vietare spazi a associazioni fasciste»

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Si mobilità l’intera città contro la manifestazione che CasaPound ha in programma per sabato pomeriggio prossimo, a Perugia. Un corteo proprio a Ponte San Giovanni, nel cuore del quartiere che, più di tutti, significa integrazione.

Gli accademici Così dopo le polemiche e le accuse sui social, ora si passa agli appelli e alle conferenze stampa. Partendo dal monito rivolto da un gruppo di accademici e studiosi, primo firmatario l’ex membro laico del Consiglio superiore della magistratura e docente Mauro Volpi, che vogliono denunciare «i valori portati avanti dal movimento. La crisi sociale che precipita sempre più in basso, frutto di un capitalismo neo-liberista che accresce le diseguaglianze, togliendo speranza e futuro ai giovani – si legge nel documento -, schiacciati dai fantasmi della disoccupazione e della distruzione del welfare, produce il ritorno di valori come razzismo, xenofobia, mixofobia, omofobia, maschilismo».

No a ogni fascismo Accademici e studiosi prospettano anche il rischio che risorga «ciò che non si può chiamare che in un modo: il fascismo. Per questo è necessario che la città di Capitini, la Perugia multietnica e democratica, e la regione di San Francesco – concludono – dicano un secco no a questo ritorno al passato, riaffermando i valori della Costituzione antifascista». Ma sulla vicenda si mobilita anche il Partito democratico, in prima linea contro questa battaglia con il suo segretario regionale Giacomo Leonelli che ha organizzato una conferenza apposita giovedì mattina nella sede – finché lo sarà – del partito in piazza della Repubblica.

La riflessione parte da un’idea partorita dal sindaco di Gualdo Cattaneo, Andrea Pensi, dopo che il sindaco Alfio Todini l’ha già messa in campo a Marsciano, e che ora Leonelli vuole portare in tutti i consigli comunali dell’Umbria. E cioè difendere i valori della democrazia e della Costituzione attraverso l’inibizione dell’utilizzo del patrimonio pubblico per quelle associazioni che, nei loro valori e statuti, si richiamano al fascismo o al neo fascismo. «Una battaglia che dobbiamo portare avanti dovunque – ha spiegato Andrea Pensi – perché il rischio è che questi rigurgiti neo fascisti si espandano ancora di più. E allora noi dobbiamo rispondere non con il silenzio, ma cercando di difendere la nostra visione, quella che ci ha contraddistinto nel corso degli anni. Come proseguiremo? Con consenso e collaborazione. Scriveremo a tutti comuni Umbria, indistintamente, li inviteremo ad adottare atti simili a difesa delle nostre istituzioni e invieremo una copia della delibera pro forma per facilitare il lavoro che verrà portato avanti».

La delibera Ne è convinto anche il sindaco di Marsciano, Alfio Todini. «Una delibera semplice – ha detto – nel cui dispositivo si estrinseca il divieto dell’utilizzo di spazi e sale pubbliche a organizzazioni che si richiamano a ritualità e simbologia fascista e neofascista e a quelle forme associative che si presentano sotto forma di associazioni culturali che non esprimono adesione ai valori antifascisti e democratici della Repubblica Italiana». In tal senso, infatti, sono state menzionate le campagne nazionale sia dell’Anpi che della Cgil, oltre alle disposizioni già portate avanti in molte città italiane.

No scontro fisico L’auspicio, dunque, è che in tutti i comuni dell’Umbria si arrivi a questo risultato «anche grazie alla collaborazione del centro destra». I temi da riportare al centro del dibattito, ha proseguito, Todini sono quelli dell’accoglienza, dell’integrazione, del rapporto con le comunità islamiche, a Marsciano come a Umbertide. «Non possiamo correre il rischio che il contrasto a questi fenomeni diventi fisico. Vanno fatte leggi e si devono combattere a livello politico»

Verini Sulla questione interviene anche il parlamentare ‘dem’ Walter Verini: «Ho voluto esprimere al Prefetto di Perugia la mia preoccupazione per la manifestazione promossa da Casa Pound sabato prossimo a Ponte San Giovanni, che ha connotati inquietanti, di sapore xenofobo, richiami a concetti che rischiano di minare la coesione e la convivenza civile. Se la manifestazione si svolgerà, sono sicuro che le autorità – come sempre -saranno in grado di evitare che da lì possano venire provocazioni e lacerazioni, estranee al clima civile di Ponte San Giovanni, di Perugia, dell’Umbria. E’ giusto vigilare, prevenire, isolare: sono troppe le organizzazioni che si caratterizzano per espliciti richiami al fascismo. Che va combattuto non solo per i crimini del secolo scorso, ma per i gravissimi episodi di sapore neofascista e neonazista che accadono con troppa frequenza in Italia e nel resto d’Europa, magari speculando anche in maniera irresponsabile sulle situazioni di disagio e di marginalità sociale, sulle paure e sulle insicurezze che possono e debbono essere affrontati e risolti solo con metodi democratici».

Le associazioni Nella giornata di mercoledì, si legge in una ‘lettera aperta’ inviata da 27 associazioni, «si sono svolte assemblee molto partecipate che hanno visto confrontarsi un fronte ampio ed eterogeneo di associazioni, organizzazioni sindacali, partiti e movimenti politici, comitati e singoli cittadini e cittadine accomunati dalla forte contrarietà rispetto alla possibilità che nella giornata di sabato 16 dicembre si svolga nel quartiere di Ponte San Giovanni una manifestazione di chiaro stampo neofascista e xenofobo, promossa da CasaPound. Una manifestazione costruita su parole d’ordine che incitano all’odio e alla divisione, promossa peraltro in un quartiere dove, nonostante le difficoltà legate alla crisi economica, comuni a quelle di molti altri quartieri e territori, la convivenza tra culture e storie diverse è vissuta come un valore, come hanno già sottolineato egregiamente le associazioni del quartiere. Pertanto, siamo fortemente preoccupate e preoccupati per le conseguenze che la manifestazione neofascista di sabato potrebbe avere nel quartiere, peraltro già interessato nella stessa giornata da altre iniziative pubbliche, promosse anche dall’associazione genitori del Istituto Comprensivo Perugia 12 (mercatini di Natale).
Questo ci induce a rinnovare l’invito alle autorità preposte ad annullare la manifestazione di casa pound. In caso contrario la Perugia antifascista scenderà in strada sabato».

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