Umbria, sicurezza: Lega replica al Pd

Deputati e senatori leghisti umbri: «Non si riacquista il consenso diffondendo informazioni false. Hanno perso contatto con la realtà dopo sconfitte elettorali»

Condividi questo articolo su

Non si è fatta attendere la replica di deputati e senatori umbri della Lega dopo l’attacco del Pd in merito alla sicurezza. A scendere in campo per rispondere sono Riccardo Augusto Marchetti, Virginio Caparvi, Luca Briziarelli, Simone Pillon e Donatella Tesei: «Le costanti sconfitte elettorali hanno portato il Pd a perdere il contatto con la realtà, un partito in costante declino che perde lucidità anche nell’esternazioni pubbliche. Non è la prima volta».

IL PD ATTACCA: «SMANTELLATE NOSTRE CONQUISTE A COLPI DI DI VUOTA PROPAGANDA»

La Lega risponde

I cinque esponenti leghisti sottolineano che «le costanti sconfitte elettorali hanno portato il Pd a perdere del tutto, il contatto con la realtà. Quanto sta accadendo in Umbria è l’esatta fotocopia di quando, l’allora segretario Martina inveì contro l’attuale governo per aver tagliato fondi ai disabili e poi si scoprì essere stato il governo del collega Gentiloni. Forse serve ricordare al Pd che se oggi le forze dell’ordine sono state ridimensionate, la responsabilità non è di questo governo ma della riforma Madia che ha ridotto sensibilmente gli organici. Questo governo ha già provveduto a distribuire nell’ultimo anno 3 mila agenti e se ne aggiungeranno nel prossimo (entro primavera 2020) altri 3 mila sforbiciando dai costi dell’immigrazione clandestina grazie ad una riduzione degli sbarchi e ad una rivisitazione delle spese in linea con gli altri paesi europei, per la prima volta da anni, sono più le espulsioni che gli sbarchi».

«Questure? No riduzione»

In merito all’organico, la Lega puntualizza che «le questure di Perugia e Terni non subiranno alcuna riduzione di organico come già detto dal sottosegretario all’interno Stefano Candiani, non è che diffondendo informazioni false si riacquista il consenso cittadino. Il Pd si metta l’anima in pace. Come Lega abbiamo anche in cantiere l’acquisizione dal demanio di diverse strutture (ex caserme) che convertiremo in istituti di pena. Inoltre il ministero, come definito nel decreto sicurezza, si sta attivando per rimpatriare i detenuti stranieri e far scontare loro il resto della pena nel paese di origine, risparmiando, così, soldi pubblici che possono essere reinvestiti a vantaggio dei cittadini. Stiamo lavorando per concludere accordi bilaterali con Romania, Albania, Nigeria, Marocco, Tunisia che sono i paesi più esposti».

Problema carceri

Infine il problema sovraffollamento: «Ad oggi è vero che lo sono, siamo al 26% in più rispetto alla capienza massima, ma non è certo con lo svuota carceri, proposto dal Pd che risolveremo la questione. Anzi, si chiedano i parlamentari dem come mai gran parte dei detenuti è straniero, sarà, forse, il frutto dell’immigrazione incontrollata a cui ci hanno sottoposto in questi anni? Verini, Ascani e colleghi ritornino pure a fare lo sciopero della fame per regalare la cittadinanza agli immigrati che alla sicurezza – concludono – dei cittadini ci pensiamo noi, con i fatti, non con le chiacchiere».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli