Terni, Pd cerca chance: «Siamo vivi, lottiamo»

L’ex ministro Delrio ospite di un’iniziativa partecipata mercoledì sera a sostegno della Costiruzione e del candidato Angeletti

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Iniziativa partecipata, quella del Pd mercoledì sera a Terni, per parlare della complessa situazione politica nazionale e sostenere la candidatura di Paolo Angeletti a sindaco di Terni. Ospite Graziano Delrio, ministro dei trasporti uscente, che ha parlato dell’esigenza di «difendere la Costituzione dagli assalti del populismo». Presenti, al tavolo, la segretaria comunale del Pd Sara Giovannelli, il segretario provinciale Paolo Silveri, il senatore Leonardo Grimani e – oltre al candidato sindaco e a Delrio – l’ex ministro Cesare Damiano, sempre più punto di riferimento del partito sul territorio.

Cesare Damiano «La mobilitazione, forte e spontanea, di questa sera – ha detto l’ex ministro del lavoro – nasconde un’inquietudine. Sono molto spaventato dal fatto che mai avrei immaginato che dopo 70 anni di democrazia ci saremmo dovuti mobilitare per difendere i fondamenti di questo paese. Siamo tornati alla difesa della democrazia liberale. I cittadini ci vogliono in campo perché siamo un argine contro il populismo e la demagogia, parole che conducono al concetto di fascismo. E questi ‘movimenti’ intolleranti ci sono ormai in tutta Europa ma noi li rifiutiamo. Salvini e la Meloni no. Il mio non è allarmismo ma non dobbiamo sottovalutare ciò che sta accadendo». Sulle elezioni amministrative: «Un tempo si giocavano sulla qualità del candidato sindaco e della sua squadra. E la nostra è la migliore qualità possibile. Ma temo che dovremo fare i conti con uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili che non può cancellare la nostra voglia di provarci. Abbiamo avuto la capacità di portare sul territorio tante risorse che rischiano di essere gestite da altri, ma quanto fatto non dobbiamo dimenticarcelo mai».

Paolo Angeletti, ringraziato da Sara Giovannelli «per il coraggio di mettersi in gioco», ha raccontato – parafrasandosi – «la storia di un candidato che vuole l’unità del centrosinistra e che nel suo percorso incontra un sacco di persone, amici che gli illustrano progetti con grande passione, giovani che non lo conoscevano, pieni di idee e di voglia di fare, e tanta altra gente sfiduciata ma che sente la forza di stare nel centrosinistra. E poi anche persone che ragionano un po’ meno e che lanciano accuse senza senso, fino anche ad insultare in un’occasione un’altra candidata. Questo per dire che noi siamo dalla parte di chi ragiona, di chi ha voglia di fare ed è concreto. Non di chi urla, insulta e va dove tira il vento».

Chiusura per Delrio «Per ricostruire Terni – ha esordito l’ex ministro delle infrastrutture – non si può che puntare su un ingegnere che conosco per competenza ed equilibrio». Sul piano nazionale: «In novanta giorni, quelli trascorsi dal voto per le politiche, vissuti in una perenne campagna elettorale, abbiamo bruciato 200 miliardi di euro penalizzando il paese, le sue imprese e i cittadini. Sbeffeggiare la costituzione porta a queste conseguenze. Nel programma M5s-Lega per il governo-Conte, a pagina 45 c’è scritto che se un genitore rom non manda il figlio a scuola, perde la patria potestà. Questo deve valere per tutti, altrimenti è una legge razziale. Ma che paese stiamo diventando? Per quattro chiacchiere di due ragazzotti, Di Maio e Salvini, che nella loro vita non hanno mai lavorato, abbiamo perso 200 miliardi di euro. Dobbiamo tornare ad usare la testa e noi siamo un’altra cosa, dobbiamo dirlo con orgoglio e in maniera radicale. Basta con questo bullismo da bar del ‘ci penso io’, che piace ma che porta al disastro. E i populismi si combattono con l’autonomia ed i territori, con i sindaci, con i comuni che sono luoghi di sicurezza. E Paolo può farcela a cambiare questa città, a restituirle concretezza, ragione, ideali e sicurezza. Da qui parta il messaggio che non ci arrendiamo ma siamo vivi e combattiamo».

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