Terni, polizia al PD: «No speculazioni»

La Digos ha sequestrato dei documenti relativi all’attività di voto per il congresso. Il partito: «Per noi nessun addebito, da parte nostra massima collaborazione»

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Politica? Sì, anche. Ma intanto partono gli esposti e si muove la Digos. Tanto che mercoledì mattina, nella sede del Partito Democratico di Terni, in via Mazzini, gli agenti della polizia ternana si sono presentati con l’ordine di sequestrare il materiale relativo all’attività di un circolo cittadino del partito. Nel pomeriggio arriva la presa di posizione di Carlo Emanuele Trappolino, Jonathan Monti e Mara Gilioni, rispettivamente segretario provinciale, comunale e presidente della commissione per il congresso.

L’esposto Difficile immaginare che la Digos si sia mossa senza un input preciso e questo non può che essere venuto da un esposto che, evidentemente, è finito all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Di sicuro gli agenti hanno chiesto informazioni sulle elezioni avvenute in questi giorni in uno specifico circolo e su chi sia andato a votare.

Le mozioni Com’è noto, a contendersi la poltrona – sì, insomma, diciamo la sedia, via – di segretario comunale del Partito Democratico sono in tre: il professor Alessandro Pardini, l’avvocato Sara Giovannelli e il dottor (non nel senso di medico) Antonello Fiorucci. Le schermaglie polemiche non sono mancate, ma adesso pare che la cosa prenda una piega diversa.

Il circolo La documentazione acquisita – il registro con elenco dei votanti e relative firme – riguarderebbe il circolo ‘Sanità’ e il caso potrebbe essere relativo al fatto che nei giorni scorsi era stato denunciato che una elettrice si sarebbe recata votare con un’auto di servizio della Usl2. 

I documenti Su delega del procuratore Alberto Liguori, infatti, gli agenti della Digos hanno acquisito gli elenchi di chi ha votato e firmato, in particolare di chi si è recato al seggio nella giornata di domenica. All’origine ci sarebbe una denuncia, ma il Pd in quanto tale nella faccenda avrebbe poco a che fare. 

Alla Usl Dopo quella del Partito Democratico di Terni, ad essere visitata dai poliziotti è anche la sede della Usl2, in via Bramante. Questo alimenta l’ipotesi relativa al voto effettuato domenica da un dipendente dell’azienda sanitaria, dopo aver raggiunto via Mazzini con l’auto ‘aziendale’. Un filone, quello del ‘peculato’, a cui il procuratore Liguori – pubblicamente e nei fatti – ha già dimostrato di tenere particolarmente, così come tutti quei reati compiuti nell’ambito della pubblica amministrazione.

Chi è Da quanto si apprende, la persona che si sarebbe recata al seggio utilizzando l’auto della Usl2 sarebbe un’operatrice del settore ‘continuità assistenziale’ (guardia medica) la cui vicenda è destinata a finire anche all’attenzione della commissione disciplinare aziendale, per un’eventuale provvedimento di sospensione. In questo senso accertamenti sono in corso anche all’interno dell’azienda sanitaria locale.

L’interrogazione Intanto il capogruppo di Forza Italia in Regione, Raffaele Nevi, annuncia di aver presentato «un’interrogazione rivolta all’assessore Barberini per capire se è vero che un dipendente della Asl si è recato a votare al congresso del Pd con la macchina di servizio e durante l’orario di lavoro. Nell’interrogazione – precisa Nevi – chiedo di conoscere quali sono le sanzioni che la Asl metterà in campo per punire il dipendente infedele se fosse confermato il fatto. È gravissimo che, ancora una volta, dopo le vicende di Sanitopoli, il Pd continui ad avere il vizio di utilizzare le strutture pubbliche a fini politico-partitici».

«No speculazioni, fare chiarezza» «Rispetto alle notizie – la nota a firma Trappolino, Monti e Gilioni – circolate in giornata su accertamenti della polizia nella sede Dem cittadina, ci preme sottolineare che abbiamo messo a disposizione degli inquirenti quanto necessario (un documento relativo a uno solo dei circoli che sono andati al voto), nella massima collaborazione, e che non ci è stato richiesto in alcun modo di dare conto della nostra attività né del percorso congressuale nel quale siamo impegnati con trasparenza, assoluta limpidezza e correttezza. Il nostro impegno è sempre orientato all’interesse delle nostre comunità, nel rispetto delle regole, della legge e dei valori che ci animano. L’auspicio è che si possa fare chiarezza sulla vicenda nel più breve tempo possibile e che si evitino speculazioni di ogni genere e ricostruzioni che possano diventare fuorvianti quando non lesive dell’immagine del Partito Democratico».

La risposta a Nevi Conclusione dedicata alle dichiarazioni del ‘forzista’: «Rispetto, invece, alle esternazioni del consigliere regionale Nevi precisiamo, per completezza e correttezza di informazione più che per necessità, che il Partito Democratico utilizza, per le finalità di cui allo statuto, le sue strutture, quelle di cui è affittuario o comodatario con regolare contratto, quelle adibite ad uso pubblico nel rispetto dei regolamenti e delle prescrizioni del caso e con i relativi oneri conseguenti. Ogni altra ricostruzione o allusione è, dunque, assolutamente falsa e calunniosa».

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