Terni, servizi educativi: «Continuità con il Pd»

I consiglieri del Movimento 5 stelle attaccano le decisioni dell’assessore: «Dopo le tasse al massimo, arrivano i tagli ai servizi»

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Del gruppo consiliare del M5s Terni

Le fasce più deboli sono quelle più bastonate dall’ennesimo taglio sui servizi educativi comunali, la triste fine de ‘Il Cucciolo’ segue solo in ordine di tempo ‘Campitelli’, ‘Grillo Parlante’ e ‘Trebisonda’. Un nido e ben tre scuole dell’infanzia che per anni hanno accolto complessivamente quasi 200 bambini. Siamo costretti a registrare da parte dell’assessore alla scuola e ai servizi educativi una inequivocabile continuità con le politiche dell’ex giunta del Partito Democratico.

Si chiude per ‘risparmiare’ dopo che sono stati spesi oltre 70 mila euro per lavori di adeguamento senza neanche chiarire se l’affitto dei locali che ospitavano ‘Il Cucciolo’ si interrompe o verrà ancora corrisposto. Vengono in un sol colpo resi vani i sacrifici richiesti ai dipendenti che avevano portato a veri risparmi per oltre 80 mila euro.

Ma il taglio dei servizi è una bastonata devastante soprattutto per le famiglie indigenti che dovranno rivolgersi altrove per vedersi garantito un diritto e soprattutto la dignità. Se per l’infanzia 3-5 anni possiamo contare sulle scuole statali, per i nidi l’alternativa al pubblico comunale (pagato con le tasse dei cittadini) è solo la scuola privata, con rette tutt’altro che accessibili.

Questa ennesima chiusura è un colpo ferale alle tante mamme lavoratrici che – non potendosi permettere un nido privato – si troveranno in enorme difficoltà e potrebbero vedersi precluso un futuro lavorativo. È questa la sensibilità riguardo alla tutela della famiglia e delle donne lavoratrici della giunta del cambiamento?

Paradossale che uno dei primi atti dell’assessore Valeria Alessandrini sia proprio a detrimento della dignità le donne. Come purtroppo preannunciato dal M5s in tempi non sospetti, le promesse del centrodestra di far pagare il debito a chi l’ha provocato, suona oggi come un vuoto slogan da campagna elettorale. I cittadini continuano ad attendere fiduciosi il cambiamento.

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