Nazisti a Leopoli nell’Ucraina sempre più nera

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Le SS Waffen «Galicina»

Nazisti a Leopoli. ‘Un tranquillo sabato pomeriggio a Leopoli, L’vov, capitale dell’Ucraina occidentale’, racconta Yurii Colombo. Tute mimetiche, teste maschili rasate a zero e ragazze bionde in costume tradizionale che attraversano la città in corteo alternando saluti nazisti a slogan contro il mondialismo. Non la solita manifestazione della estrema destra ucraina col richiamo a Stepan Bandera, leader fascista ucraino fatto eroe dalla Maidan. «Peggio», dice Yurii. Marcia per il 75esimo anniversario delle SS Waffen «Galicina», una divisione ucraina incorporata nell’esercito nazista durante l’ultimo conflitto mondiale. Al termine della manifestazione, autorizzata dalle autorità locali, sul grande palco allestito nella piazza principale comizi conclusivi al grido di «SS Galicina eroi per sempre» e foto ricordo dei partecipanti sotto il monumento a Bandera.

Codardi feroci

Le SS Waffen «Galicina» furono create nel 1943 per supportare la Wermacht sul fronte orientale, arrivando ad arruolare 80mila volontari. Grande adesione ideologica e posa sostanza militare. L’Armata Rossa le schiacciò a Brody nell’estate del 1944, bollati dai tedeschi di ‘codardia di fronte al nemico’. I superstiti poco eroici della ‘Galicina’ combatterono a fianco dei nazisti contro la resistenza ceca, francese e yugoslava, e lì furono ‘bravi’. Si distinsero -narra la storia- solo per brutalità nei confronti della popolazione civile come nel caso del massacro di Guta Penyazka in Polonia dove bruciarono 172 case e massacrarono 500 persone compresi donne e bambini.

Salto di qualità

La manifestazione di sabato, figlia della legge «sull’eroismo dell’Esercito nazionale ucraino». Equivoci sul significato di eroismo a soprattutto di democrazia, denunciano 57 parlamentari del Congresso americano che si sono rivolti al Dipartimento di Stato «perché intervenga per far cessare questo scandalo». Risposta di Mike Pompeo improbabile. Legge che ha trasformato i collaboratori dei nazisti in eroi e fatto diventare reato penale la negazione di certo ‘eroismo’.
Distratti a Kiev e non solo, su quei gruppi paramilitari di ‘eroi’ che con i nazisti e furono responsabili in Ucraina dell’uccisione di migliaia di ebrei, di 70-100mila polacchi e di altre minoranze etniche.

Vergognosi silenzi

Imbarazzato silenzio dall’Ue, e opportunistica ‘distrazione’ ufficiale Kiev, per paura di perdere le generose sovvenzioni dagli Usa. Ma intanto a Leopoli, il 20 aprile, nell’anniversario della nascita di Hitler, un’insegnante delle superiori, Mariana Batyuk, ha tenuto una lezione sul Fuhrer ai suoi studenti, definendolo «un grande uomo» e leggendo «meravigliosi» passi del Mein Kampf. Lo racconta Yurii Colombo sul Manifesto - fonte di sinistra sospetta per alcuni -, ma a denunciarlo sono sempre quei 57 parlamentari Usa, fonte politicamente indiscutibile, dato l’argomento. Lezioni di tal genere, hanno concluso i deputati, «si sono tenute un po’ dappertutto nell’ovest ucraino»

Ennio Remondino da Remocontro.it

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