"Cara Unionedelcuore,

la mia storia ha ormai poco a che fare con l'amore, anche se al centro c'è un figlio, frutto di un'unione di cui non è rimasto nulla. Da quindici anni lotto con la giustizia per riuscire ad avere la possibilità di portare all'estero mio figlio, ma mi scontro con il rifiuto del padre, che oltretutto non condivide l'affidamento.

In poche parole mi sento come una persona che ha commesso un reato, o che vuol darsi alla latitanza, dopo essermi presa cura da sola di mio figlio e ora vorrei solo la libertà di poter fare un viaggio con lui.

Ho tentato più volte di ottenere la firma del padre anche attraverso gli avvocati, ma senza mai risultati e ora mi appello a tutti i giudici della Sardegna, se necessario a quelli del continente e alla Corte europea...

Chiedo solo giustizia: da sola ho cresciuto mio figlio e ora da sola vorrei poter gestire come credo la nostra vita. Se il padre non c'è mai stato che diritto ha di intromettersi?"

C.B.

(Siniscola)

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