Il M5S lancia il contrattacco a Renzi sulle fake news.

Lo fa, all'indomani della dura presa di posizione del segretario Pd (che ha accusato gruppi vicini a 5 Stelle e Lega di propalare bufale sul web) in un post sul blog di Beppe Grillo incentrato su due recenti inchieste di Buzzfeed e New York Times.

"Uno dei quotidiani più presitigiosi al mondo e un sito pubblicano a distanza di tre giorni due presunte inchieste giornalistiche secondo cui l'Italia sarà il prossimo obiettivo di una campagna di fake news, e nel mirino dei quotidiani c'è ovviamente il M5S", si legge.

"Le due inchieste - continua - arrivano, guarda caso, alla vigilia della Leopolda di Matteo Renzi, dedicata, guarda caso, proprio alle fake news".

Poi l'affondo: "Entrambi i pezzi nascono da una ricerca condotta da un tecnico del Web, Andrea Stroppa, che viene infatti citato nei due articoli. Si tratta di un giovane esperto informatico assunto dalla società di cybersecurity presieduta da Marco Carrai, braccio destro di Renzi e grande sostenitore delle sue campagne elettorali, l'uomo che l'ex premier voleva mettere alla guida dei servizi segreti".

Insomma, spiegano i pentastellati, sembra "un giochino apparecchiato apposta per il segretario del Pd, ormai in caduta libera, ed è molto triste che si siano prestate due note testate giornalistiche".

Intanto Matteo Orfini torna a parlare di fake news e di "convergenze M5S-Lega".

Una questione - quella delle fake news - destinata a infiammare il dibattito in campagna elettorale.

E se è vero, come dicono i 5 Stelle, che le inchieste giornalistiche sono state imbeccate dal giovane esperto che lavora per Marco Carrai, è innegabile che molte delle bufale che ormai quotidianamente girano in rete siano diffuse da elettori e militanti del Movimento.

(Redazione Online/L)

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