''Siamo determinati a fare tutto il possibile per portare a termine la vicenda in modo soddisfacente per tutti''.

Queste le parole del ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, in visita per la prima volta a Roma dalla morte del ricercatore italiano Giulio Regeni, avvenuta nel gennaio dello scorso anno al Cairo.

Il ministro ha risposto così a una domanda sul tema, rivoltagli durante un evento del Forum Med in corso nella Capitale.

''Non vogliamo che questa tragica vicenda nuoccia ai nostri rapporti con l'Italia'', ha proseguito il capo della diplomazia egiziana, il quale ha affermato che ''è la prima volta che il procuratore capo egiziano permette a un soggetto straniero di collaborare alle indagini''.

Come governo - ha aggiunto - ''incoraggiamo la collaborazione tra le procure".

Poi l'impegno "ufficiale dell'esecutivo" del Cairo, che promette di recuperare le immagini delle telecamere che hanno ripreso Regeni la notte del 25 gennaio 2016, quando se ne sono perse le tracce.

Il ricercatore friulano è poi stato ritrovato senza vita e con evidenti segni di torture il 3 febbraio.

"Le immagini riprese dalle telecamere sono state cancellate da un sistema automatico. Abbiamo incaricato una società europea di recuperare quelle immagini, ma non sappiamo quanto tempo ci vorrà", ha concluso il ministro Shoukry.

(Redazione Online/m.c.)

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