La provocazione di oggi al leader del centrodestra Silvio Berlusconi è solo l'ultima in ordine di tempo delle attiviste ucraine di Femen, l'organizzazione di protesta fondata nel 2008 dalla studentessa ucraina Anna Hutsol con l'obiettivo di scuotere l'opinione pubblica con atti dimostrativi al femminile.

Sarà perché il nudo fa sempre notizia, per le scritte che le attiviste disegnano sui propri corpi o per gli obiettivi scelti per gli assalti, certo è che nessuna apparizione di Femen passa mai inosservata.

La protesta di un'attivista contro Vladimir Putin
La protesta di un'attivista contro Vladimir Putin
La protesta di un'attivista contro Vladimir Putin

Dai loro esordi, però, le giovani donne che usano il proprio corpo per portare avanti battaglie di stampo femminista - in primis quelle contro la prostituzione e la discriminazione sessuale - il movimento ha fatto strada e da fenomeno prettamente ucraino è diventato sempre più internazionale, anche se il copione è rimasto sempre lo stesso: gruppi esigui di donne a seno nudo che si presentano in luoghi pubblici gridando slogan contro i poteri forti o singoli personalità.

Teatri delle loro proteste sono state le piazze, le sedi di partiti, le istituzioni nazionali e internazionali, e persino il Vaticano, mentre in parallelo il movimento prendeva di mira obiettivi sempre più ambiziosi, come i simboli del potere finanziario e del capitalismo internazionale, o quelli religiosi, cristiani e islamici, oltre a partiti politici e governi.

Negli anni non sono mancate accuse contro Femen, soprattutto dopo l'inchiesta di una giornalista ucraina che è riuscita a infiltrarsi tra le attiviste, portando a galla sostegni economici e appoggi politici non ufficiali da parte di influenti personalità del jet set europeo e in particolare francese. Accuse, queste, aspramente smentite dai vertici dell'organizzazione.

Donne di Femen davanti a Notre Dame nel 2013 dopo l'annuncio del ritiro di Papa Ratzinger
Donne di Femen davanti a Notre Dame nel 2013 dopo l'annuncio del ritiro di Papa Ratzinger
Donne di Femen davanti a Notre Dame nel 2013 dopo l'annuncio del ritiro di Papa Ratzinger

Tra le proteste che hanno fatto più scalpore si ricordano quelle di inizio 2011 contro il presidente ucraino Viktor Janukovyc, a favore della blogger femminista Amina Tyler, arrestata nel 2013 per "atti immorali" in Tunisia, e ancora a Davos, in occasione del World Economic Forum, o durante il Conclave per l'elezione del successore di Papa Ratzinger e più di recente contro Donald Trump e Marine Le Pen.

E oggi sono tornate a farsi sentire con l'attacco al seggio milanese dove stava votando il leader di Forza Italia, con l'attivista a seno nudo al grido "Berlusconi sei scaduto".

(Unioneonline/b.m.)
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