ll Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, convocato d'urgenza dopo l'attacco congiunto di Usa, Francia e Gran Bretagna in Siria, ha respinto la risoluzione di condanna avanzata dalla Russia.

Una bocciatura arrivata al termine di una riunione caratterizzata dallo scontro diplomatico tra i rappresentarsi delle diverse potenze al tavolo.

"Ho parlato stamane con il presidente. Ha detto che se il regime siriano userà gas velenosi ancora una volta, gli Stati Uniti sono pronti ad usare la forza", ha detto ha detto l'ambasciatore americano Nikki Haley.

Per Parigi e Londra, invece, la rappresaglia sembra già essersi esaurita.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu deve "ora riprendere, unitariamente, l'iniziativa sul piano politico, chimico e umanitario".

E anche Londra ha precisato che i raid messi in atto dagli alleati sono stati "limitati" e che un'escalation va evitata.

Per la Gran Bretagna l'attacco è stato "giusto e legale" e che l'obiettivo era quello di "minare la capacità del regime siriano, scoraggiando l'uso di armi chimiche".

Di diverso avviso la Russia, alleata di Damasco, che dopo i raid si è affrettata a promuovere un testo per far esprimere in sede Onu una dura condanna nei confronti dell'attacco, definito "un'aggressione"

contro uno Stato sovrano, "in violazione del diritto internazionale e la Carta delle Nazioni unite".

La mozione di Mosca, però, non ha raccolto i 9 voti necessari per la sua approvazione. A favore hanno votato, oltre alla stessa Russia, solo , Cina e Bolivia. Otto i contrari e 4 gli astenuti.

(Unioneonline/l.f.)

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