Sono tre le offerte per l'acquisto di Alitalia sul tavolo del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

"Una è più finanziaria, due più industriali", ha detto il ministro nel corso di un'intervista su La7. "Le valuteremo partendo dalla priorità numero uno, quella di assicurare collegamenti con meno soldi pubblici possibili, e pensando anche alla questione dei lavoratori".

Secondo Calenda quella di Alitalia è "una delle storie italiane più tristi degli ultimi tempi".

"Gli italiani hanno pagato 8 miliardi per salvarla, e in cambio ne hanno avuto una compagnia sempre più piccola e mal funzionante: se l'avessimo ceduta con un accordo a un grande player internazionale avremmo avuto servizi migliori e non avremmo buttato via soldi. L'italianità in questo senso porta solo a disastri", ha concluso il ministro, riferendosi a quanto accaduto nel 2008.

Ovvero a quando, con l'accordo raggiunto da Prodi per vendere ad Airfrance, il governo del professore cadde e Berlusconi basò la sua campagna elettorale sull'italianità della compagnia di bandiera. Poi - vinte le elezioni - mise in piedi il gruppo dei "capitani coraggiosi", tutti italiani, che acquistarono la compagnia. I risultati di quell'operazione sono sotto gli occhi di tutti, tanto che oggi, a 9 anni di distanza, ci ritroviamo con una compagnia di bandiera "sempre più piccola e mal funzionante". E di nuovo in cerca di acquirenti.

(Redazione Online/L)
© Riproduzione riservata