"Sarò candidato a Firenze nel collegio uninominale e poi in Campania e Lombardia nel proporzionale". Matteo Renzi annuncia in un'intervista a "Otto e mezzo" in quali collegi si candiderà alle elezioni del prossimo 4 marzo. Sarà candidata anche Maria Elena Boschi, "in più posti come tutti i dirigenti del partito", spiega il segretario Pd.

Abbassa l'asticella l'ex premier. L'obiettivo è il 25% ottenuto da Bersani nelle scorse elezioni, quel risultato che lo stesso Renzi giudicò una sconfitta: sono lontani insomma i tempi del "popolo del 40%", quello che lo votò alle elezioni europee, momento di maggiore consenso per lui e per il Pd.

Per il resto conferma di stare lavorando all'ipotesi di candidare il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Gli abbiamo proposto di candidarsi". Vorrebbe anche Calenda, l'ex premier, almeno così fa intendere, anche se il ministro dello Sviluppo Economico si sta sempre più sfilando da Renzi: "Non è del Pd, ma spero ci dia una mano sul programma, sulle idee e sul futuro del Paese".

OTTIMISMO - Tuttavia non è pessimista: "La vittoria dipende dal nome del presidente del consiglio, se sarà un uomo del Pd sarà una vittoria per il Pd e per l'Italia: noi, con tutti i nostri limiti, abbiamo la squadra migliore". Centrodestra in vantaggio? "Non credo, è una partita a tre, nel maggioritario sono in vantaggio loro, ma assegna solo un terzo dei seggi. La partita è aperta, e i due mesi finali sono decisivi per ribaltare i pronostici".

BERLUSCONI - "Ieri abbiamo visto l'ennesima cena ad Arcore, solo che al posto di Bossi in canottiera c'era Salvini con la felpa, e al posto di Fini la Meloni: è un remake, l'ultima volta che hanno governato hanno portato l'Italia a un centimetro dalla bancarotta". E ancora: "Berlusconi ha governato più di Andreotti, Moro e De Gasperi, e ha combinato molto poco: è un pericolo per l'economia", aggiunge, ricordando i dati dello spread e dei posti di lavoro dell'ultimo governo di centrodestra.

M5S - Stoccate anche per i grillini: "Hanno incarnato una grande domanda di novità, ma ci sono contraddizioni che non si possono non vedere, come nel caso dei rifiuti di Roma: non si possono provare i 5 Stelle al governo, il Paese non è una macchina da provare in concessionaria". E una puntura di spillo sul tema giustizia: "Io ho fatto il sindaco e non ho mai preso un avviso di garanzia, a differenza di Raggi e Appendino".

GRASSO - L'ex premier ci va giù duro anche contro Liberi e Uguali: "Ogni voto dato a loro è un voto dato a Salvini, fa scattare il seggio a lui e non alla Boldrini". Poi, sulla proposta di abolire le tasse universitarie: "Un favore ai ricchi e ai fuori corso, un norma proposta da Grasso ma pensata per Di Maio", ironizza.

CANONE RAI - Infine, un mezzo passo indietro sulla proposta di abolire il canone Rai: "Non ne ho mai parlato, è solo una delle ipotesi su cui stiamo lavorando. Noi siamo stati il primo governo a dimunuirlo, questa è l'unica cosa certa. Noi stiamo valutando varie proposte, poi sceglieremo e ne porteremo una in campagna elettorale".

SALARIO MINIMO LEGALE - "Stiamo lavorando a una proposta per introdurre un salario minimo orario sotto il quale non si può scendere, come avviene in tutta Europa". Ci sta lavorando, spiega Renzi, Tommaso Nannicini, un economista della Bocconi: "Dovrebbe essere a nove o dieci euro".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata