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Aosta Capitale | 14 dicembre 2017, 10:33

Aosta: Migranti e CasaPound 'insieme' a spalar neve e dare una mano a Lancerotto

Aosta: Migranti e CasaPound 'insieme' a spalar neve e dare una mano a Lancerotto

'Neri' di pelle e 'neri' nel cuore con in mano le pale: non per darsele in testa ma per spalare la neve che ha paralizzato Aosta.

La maxinevicata di domenica ha suscitato almeno una reazione positiva e trasversale: mentre l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Aosta, Valerio Lancerotto (foto in basso), tentava di minimizzare i disagi osando dire che 'lo sgombero neve è soddisfacente' e tanti residenti non trovavano di meglio da fare che attaccarsi alle tastiere dei computer per sfogare noia e rabbia repressa, i migranti africani ospiti della cooperativa La Sorgente (accompagnati dall'assessore comunale alle Politiche sociali, Marco Sorbara) e i militanti aostani di CasaPound, movimento giovanile di estrema destra, indossavano giaccone, guanti, berretti e con la pala in mano si davano da fare per sgombrare la 'fiocca' da strade e marciapiedi, liberando strutture pubbliche, edifici privati e auto sepolte sotto cumuli di neve.

Piaccia o no, dunque, da tre giorni squadre di profughi e di 'neofasci' sgobbano allo stesso modo sotto gli occhi dei cittadini che, dicono, non riescono nemmeno più a distinguerli. Giovani, praticamente coetanei, robusti e abbigliati come conviene a energici spalatori, visti così sembrano davvero tutti uguali. Chissà se anche loro se ne sono accorti.

Anche il sindaco, però, si è dato da fare

Anche in Comune qualcosa si è mosso, eccome. Alle "scuse a tutti i cittadini" espresse ieri, è seguita da parte del sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, un'energica azione di coordinamento dei lavori di sgombero che, va detto, si è fatta notare.

Basta osservare piazza Repubblica oggi e pensare a com'era ridotta fino a ieri sera per verificare che la notte scorsa si è compiuto il lavoro che avrebbe dovuto essere stato svolto lunedì. Ma non è tempo di recriminazioni: c'è una città da pulire e tutti quelli che possono devono fare la loro parte.

patrizio gabetti

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