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FEDE E RELIGIONI | 03 febbraio 2018, 09:30

PAPA: Nella religione non c’è spazio per odio e vendetta

PAPA: Nella religione non c’è spazio per odio e vendetta

«Una delle più grandi bestemmie è chiamare Dio come garante dei propri peccati e crimini»: lo ha ribadito Papa Francesco ai partecipanti alla conferenza «Tackling violence committed in the name of religion», ricevuti in udienza nella mattina di venerdì 2 febbraio, nella Sala Clementina.

Ricordando che «la violenza è la negazione di ogni autentica religiosità» — come aveva affermato nel discorso pronunciato al Cairo durante la conferenza per la pace svoltasi nell’aprile 2017 ad Al-Azhar — il Pontefice ha invitato a prendere le distanze e a condannare in modo netto qualsiasi tentativo di chiamare in causa Dio per «giustificare l’omicidio, la strage, la riduzione in schiavitù, lo sfruttamento in ogni sua forma, l’oppressione e la persecuzione di persone e di intere popolazioni».

«Ogni leader religioso — ha rilanciato — è chiamato a smascherare qualsiasi tentativo di manipolare Dio per scopi che nulla hanno a che vedere con lui e la sua gloria». Per il Papa occorre «mostrare, senza stancarsi, che ogni vita umana ha in sé stessa carattere sacro, merita rispetto, considerazione, compassione, solidarietà, a prescindere dall’etnia, dalla religione, dalla cultura, dall’orientamento ideologico o politico».

In particolare, l’appartenenza a una determinata religione «non dà nessuna dignità o diritti supplementari a chi vi aderisce, così come la non appartenenza non ne toglie né diminuisce». Bisogna perciò «impegnarsi insieme, leader politici e responsabili religiosi, insegnanti e operatori dell’educazione, della formazione e dell’informazione, per avvertire chiunque venisse tentato da forme perverse di religiosità traviata, che esse nulla hanno a che vedere con la testimonianza di una religione degna di questo nome».

Una convinzione, questa, che «aiuterà — ha concluso Francesco — quanti con buona volontà cercano Dio ad incontrarlo veramente, ad incontrare colui che libera dalla paura, dall’odio e dalla violenza, che desidera servirsi della creatività e delle energie di ciascuno per diffondere il suo disegno d’amore e di pace rivolto a tutti».

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