GIRO D’ITALIA, NELLE TAPPE IN VALSUSA POSSIBILI AZIONI DI PROTESTA CONTRO LA PARTENZA DA ISRAELE

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SUSA / BARDONECCHIA – Nelle prossime due tappe del Giro d’Italia in Valsusa, che saranno in programma il 25 e 26 maggio, potrà esserci una forte azione di protesta coordinata dal Bds, il “Movimento italiano per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele”, con la campagna “CambiaGiro”.

Mentre stiamo scrivendo, proprio questa sera mercoledì 2 maggio si sta tenendo a Bussoleno una riunione da parte degli attivisti che intendono “discutere di una possibile azione da portare in Val Susa nei giorni in cui passerà il Giro”. Già negli incontri nei giorni precedenti “è emersa la volontà di coinvolgere tutte le realtà interessate, in particolare della Val Susa, così da riuscire a creare due giornate di forte mobilitazione e protesta”.

Non si sa ancora quali iniziative saranno fatte in Val Susa, con il probabile coinvolgimento nel movimento No Tav, tenendo conto che tutto il territorio sarà attraversato dall’importante evento sportivo: sia il primo giorno con l’arrivo di tappa a Bardonecchia, che il secondo giorno con la partenza da Susa.

La protesta nasce dalla scelta di far partire il Giro d’Italia in Israele e da tempo i contestatori avevano chiesto di cambiare il luogo della partenza della gara: “Le prime tre tappe del Giro d’Italia (4, 5, 6 maggio) si svolgeranno tra Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa e il Negev, ovvero nella Palestina occupata dallo stato di Israele – scrivono i promotori della protesta – il Giro è stato “venduto” per celebrare i 70 anni della fondazione di Israele (15 maggio 1948). Ma per i palestinesi il 15 maggio è l’anniversario della Nakba (Catastrofe), cioè 70 anni di occupazione coloniale e pulizia etnica, che oggi proseguono con crudeli massacri, come a Gaza lo scorso 30 marzo, o con l’offensiva politico-diplomatica su Gerusalemme condotta dall’asse Trump – Netanyahu”.

Nel sito del Bds vengono illustrati alcuni esempi di attività da svolgere durante le tappe: “Coinvolgere associazioni e gruppi impegnati nella difesa dei diritti umani e nella promozione dello sport popolare, invitare sindaci, consiglieri comunali e regionali ad adottare degli ordini del giorno di protesta e prese di distanza contro gli organizzatori del Giro e la partecipazione della squadra israeliana, organizzare una presenza a forte impatto visuale e comunicativo nel corso delle tappe, con cartelli e bandiere palestinesi, posizionandosi  se possibile, in punti strategici (alla partenza, all’arrivo o durante il percorso in salita), ecc.”. In ogni caso il movimento dice di bisogna “evitare contrapposizioni con il pubblico sportivo, “portando il messaggio che la nostra azione vuole difendere lo sport pulito contro le strumentalizzazioni dello sports-washing”.

 

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17 COMMENTI

  1. Se in Val di Susa si fa casino, in futuro il Giro non passerà più.
    E poi chi ci asfalterà le strade?
    A proposito, ma paghiamo anche l’asfalto in Israele?

  2. Sembra che in val di Susa si riunisca il meglio dell’imbecillita italiana …. a partire dai no tav, briser les frontiere etc etc ci mancavano solo questi senza senso
    Ancora peggio voi che date risalto alla notizia senza minimamente sottolineare la figuraccia che ci fanno fare

  3. Eccoci dinuovo in valle qualsiasi cosa si faccia non va bene. Adesso quelli del No non avendo nulla sottomano per aggregarsi si sono inventati questa protesta. PERCHÉ NON ANDATE IN ISRAELE A PROTESTARE il giorno della partenza del giro sarebbe interessante vedervi ritornare si sarebbe interessante

  4. Iniziative più che giuste e condivisibili, hanno fatto veramente una caz….ta a portare il giro in quel paese di oppressori violenti

  5. Signor Che schifo, con la Sua presenza in questa Valle copiosa imbecillità è sicuramente garantita ma si consoli, nel resto d’Italia ne rimane comunque in abbondanza.

    • Se si sente attaccato personalmente vuol dire che fa parte di coloro che stanno affossando la valle e le ns attività commerciali con le vs azioni……si senta fiero di quello che state facendo!

  6. Non mi sento affatto attaccato, è Lei che ha introdotto il concetto di imbecillità e l’affermazione di una sua presunta presenza in Valle.
    Io mi sono limitato ad aiutarLa nel darle (all’imbecillità) una più mirata collocazione.

  7. NON è UN BEL LEGGERE CAZZATE RECIPROCHE, SENZA SENSO E RAGIONAMENTI. Ancora una volta la valle diventerà luogo di mestatori diversi, che non hanno niente a che fare con gli abitanti, capaci di farsi vAlere e protestare anche senza individui di losca proveniEnza, che gettano solo discreto sulla nostra terra…a ROMA C’è L’AMBASCIATA ISRAELIANA, E’ LA’ CHE è DOVEROSO PROTESTARE…

  8. Quanta confusione… il giro d’Italia dovrebbe essere una manifestazione sportiva, che in altri anni è partita dalla Francia, dall’Olanda etc…e mai nessuno ha avuto da ridire… Quest’anno parte da Israele penso per celebrare Gino Bartali che si è distindo per aver salvato famiglie ebree innocenti dalla persecuzione nazista, e dovrebbe restare comunque una manifestazione sportiva e non entrare in merito ad altre questioni. Che poi in Israele siano commesse delle ingiustizie, come purtroppo in moltissime altre nazioni del mondo, non ci piove, ma non è di certo il giro d’Italia, manifestazione SPORTIVA a poter risolvere queste controversie, e se nelle tappe in Valle Susa ci sarà guerriglia, gli unici a rimetterci saranno i valligiani, perchè tanto per cambiare si darà un’immagine violenta e inospitale di una Valle che già così ha ben poco da offrire. D’altro canto, quest’anno ci saranno i mondiali di calcio in Russia, dove le persone vengono incarcerate appena aprono bocca, e i diritti umani sono inesistenti. Forse che qualcuno andrà a Mosca a manifestare contro i mondiali??

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